La Sardegna che sprofonda, povertà relativa al 15,1 per cento (+5,4 dal 2003)

23 Dicembre 2015
(IlMinuto) – Cagliari, 23 dicembre – La povertà relativa in Sardegna continua a crescere anno dopo anno, con una percentuale che dal 2003 al 2014 aumenta dal 9,7 al 15,1 per cento (+5,4 punti). È quanto rivelano i dati Istat pubblicati on line da Sardegna Statistiche. Queste cifre, non certo sorprendenti, collocano la colonia sarda oltre cinque punti più in alto nella classifica della povertà rispetto alla media delle regioni dello stato italiano (10,1%).

Ma che cos'è la povertà relativa? “E' – spiega Sardegna Statistiche – l'incidenza delle famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglie di povertà relativa sul totale delle famiglie residenti”. Questa soglia si calcola sulla base della spesa familiare rilevata dall'indagine annuale sui consumi. Sardegna Statistiche, in una breve introduzione ai dati, non mette in evidenza la crescita costante della povertà relativa in Sardegna dal 2003 al 2014, ma commenta così: “Nonostante il valore dell'Isola si discosti di quasi cinque punti dalla media nazionale (10,3%) – si legge nel sito – risulta comunque tra i più bassi del Mezzogiorno subito dopo l'Abruzzo (12,7%) e in linea rispetto al dato del 2013 ricostruito con i dati della nuova indagine”.

La povertà assoluta – E chi non arriva nemmeno a poter sostenere i consumi essenziali? La percentuale sarda relativa alla povertà assoluta non è invece disponibile nelle tabelle messe a disposizione da Sardegna Statistiche: i numeri relativi allo stato italiano nel suo complesso confermano la tendenza all'impoverimento, con la povertà assoluta che, dal 2005 al 2014, passa dal 3,3 al 6,8 per cento (e dal 5 al 9 nel Mezzogiorno).

N.D.

Fotografia di Luca De Vito - Fonte: Flickr
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