Documento: Cacciarru (PdCI-FdS Sulcis) "10 motivi per non andare a Roma"

23 Ottobre 2012

In merito alla proposta che prospetta l’ennesima manifestazione a Roma, delle lavoratrici e dei lavoratori del Sulcis, nutro dei seri dubbi che riassumo in 10 brevi riflessioni che sottopongo all’attenzione delle compagne e dei compagni e di tutti i sardi. Mentre scrivo, tuttavia, giunge la notizia che una delegazione del governo, con i ministri Passera e Barca e il sottosegratario De Vincenti, sara’ in Sardegna il 13 novembre per affrontare la crisi economica e occupazionale del territorio. Esprimo comunque tutti i miei dubbi cogliendo, nel contempo, l’occasione per suggerire loro, per meglio integrarsi con noi indigeni, di venire in Sardegna col comodissimo traghetto della Tirrenia e di proseguire poi, verso il Sulcis, con il velocissimo treno dei pendolari. Per il rientro potrebbero non esserci problemi, di asini sardi ne abbiamo ancora alcuni esemplari utili per l’occasione.

Buon viaggio, Vi aspetto a braccia aperte. E a fabbrica chiusa.

29 ottobre a Roma? No, grazie. Abbiamo almeno 10 validi motivi per non andarci:

1. Perché credo che i nostri cari Ministri stiano guardando al caso Sulcis con occhi miopi. Il Sulcis, è vero, fa parte dell’Italia, ma di quella parte dell’ Italia dimenticata ormai da Roma. Tranne quando, come ora, si cerca di sfruttare i lavoratori per avere un risalto mediatico (leggasi primarie e prossime elezioni).

2. Perché penso che l’intera Sardegna stia sprofondando sotto un governo che non è all’altezza della crisi economica. Penso che Monti continui ad ingannarci, cercando di convincerci che le manovre poste in essere dal suo governo di tecnici abbiano allontanato lo spettro della crisi, nonostante i dati reali sulla situazione delle famiglie che mettono in evidenza il suo fallimento.

3. Perché credo che almeno per una volta dobbiate venirci Voi, cari Ministri, nel nostro territorio. Sarebbe un’occasione imperdibile per farvi toccare con mano una Sardegna che non è quella del mare incontaminato della Costa Smeralda, degli alberghi a 5 stelle super con le Spa annesse, dei ristoranti per Vip di Porto Cervo o i locali alla Billionaire che già conoscete.

4. Perché la nostra classe dirigente, incurante dell’aumento del numero dei disoccupati e delle aree regalate alle multinazionali straniere, offre la Sardegna all’attenzione dei media solo per la presenza di volgari miliardari su panfili di 30 metri, come se la Sardegna si limitasse alla Costa Smeralda ed alle sue frequentazioni “cafonal”.

5. Perché in ballo c’è il destino di migliaia di famiglie che rischiano di rimanere sul lastrico in un’area già depressa e con seri problemi ambientali, dove il livello di disperazione di un territorio disastrato e con un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa non lascia intravedere all’orizzonte nemmeno la bozza di una soluzione per un futuro.

6. Perché il Presidente Napolitano in una nota si è detto <>, ma l’impressione è che le sue parole rimbombino nel silenzio che arriva persino dai Palazzi della Regione Sardegna.

7. Perché quel silenzio, come del resto anche le parole di una classe politica inadeguata e con un’ incapacità cronica, fanno male più di tutte le manganellate che i lavoratori dell’ Alcoa, Eurallumina, ex Rockwool, Sms, ex Ila, Carbosulcis e i Pastori hanno ricevuto a Roma dalla Polizia.

8. Perché solo da noi le forme di lotta sono più che nel resto d’ Italia il disperato tentativo di difendere il diritto al lavoro ed alla possibilitá di trascorrere una vita quantomeno dignitosa.

9. Perché se nel frattempo queste lotte hanno assunto forme sempre più esasperate è proprio perché nessuno fra governo, partiti e imprenditori hanno mai ritenuto di dover dare delle risposte convincenti ma soprattutto in tempi rapidi.

10. Perché finalmente aspetto a casa mia il Ministro dell’ambiente per immortalarlo in una bella foto ricordo di fronte ai fanghi rossi dell’Eurallumina, e il Ministro dello Sviluppo Economico invece potrebbe posare – con tanto di sorriso – di fronte ai cancelli chiusi dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

Alberto Cacciarru – Segretario Provinciale Sulcis PdCI-FdS

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