Referendum: 850mila sardi sbarrano la strada al nucleare. Cumpostu: “Dall’Isola un messaggio per il mondo”

17 Maggio 2011
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(IlMinuto) – Cagliari, 17 maggio – La Sardegna boccia il nucleare. Il 15 e il 16 maggio 880.171 sardi - il 59,49 per cento degli aventi diritto - hanno partecipato al referendum consultivo sbarrando la strada alla costruzione di centrali nucleari e depositi per scorie radioattive nell’Isola. Col 97,98% dei SI contro il nucleare dalla Sardegna parte un chiaro messaggio verso il mondo a poco più di due mesi dalla catastrofe di Fukushima. “Sarà un grande messaggio – commenta il coordinatore del Comitato Sinonucle Bustianu Cumpostu - che parte da un piccolo popolo, che ha però una grande storia.  Il messaggio ‘For a world nuclear free” è scritto con il linguaggio universale della musica e raggiungerà tutte le popolazioni che vogliono un altro tipo di interrelazione con la madre terra”.
Per a Manca pro s'Indipendentzia - che ha condotto una campagna anti-nucleare autonoma con numerose assemblee in tutta l'Isola - l'esito referendario è "una grande vittoria delle forze indipendentiste". "Si tratta - commenta aMpI - di una straordinaria prova di forza del popolo sardo che ha finalmente deciso di seguire le forze sane della nazione sarda nonostante il silenzio assordante dei partiti e dei sindacati italiani che, salvo rare ed isolate eccezioni, hanno boicottato la campagna". Questa invece la opinione a caldo di Gianluigi Deiana di Sinistra Critica."L'esperienza politica compiuta intorno all'iniziativa di 'Sardigna Natzione' con la costituzione del 'Comitato Sinonucle'- scrive Deiana - è stata sorprendente, inedita nella sua forma e straordinariamente motivante nella sua passione. La girandola di mail scatenata con la lievitazione dal quorum aritmetico (33%) al quorum politico (60%) è stata mossa dalla richiesta generale di continuare con l'esperimento, ormai noto come il Sottomarino Giallo, più ancora che dalla felice sorpresa per il risultato".
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