Crisi Epolis. Sfrattata la redazione di Cagliari. Assostampa sarda: “Fatto gravissimo. Azienda latitante”
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(IlMinuto) – Cagliari, 10 settembre - A quasi sei anni dalla prima uscita del "Giornale di Sardegna" si fa sempre più difficile la situazione dei giornalisti del gruppo E Polis. Ieri mattina l’ufficiale giudiziario si è presentato nella sede di viale Trieste a Cagliari e ha sfrattato la redazione. I computer dei giornalisti (con tutti i dati memorizzati) sono stati prelevati dalle scrivanie con il resto del materiale della redazione, tutto davanti agli occhi dei lavoratori in assemblea permanente per difendere il posto di lavoro.
Lo denuncia l'Associazione della stampa sarda, che "ritiene gravissimo quanto è accaduto". "Alla mancata pubblicazione delle 19 testate E Polis - si legge in una nota diffusa dal sindacato dei giornalisti sardi - si aggiunge ora lo sfratto degli strumenti di lavoro, senza alcuna resistenza da parte di una azienda insolvente e oramai da tempo latitante. Il sindacato dei giornalisti si appella alla magistratura, alle forze politiche e istituzionali affichè con senso di responsabilità non contribuiscano ad aggravare una situazione già difficilissima che colpisce al cuore il pluralismo dell’informazione".
La Cgil punta il dito sull'editore. “Dopo le promesse fatte in cambio dei sacrifici dei lavoratori - afferma il segretario regionale Enzo Costa - la proprietà deve assumesi la responsabilità di farsi avanti con fatti concreti e capitali che possano garantire l’occupazione.
Lo denuncia l'Associazione della stampa sarda, che "ritiene gravissimo quanto è accaduto". "Alla mancata pubblicazione delle 19 testate E Polis - si legge in una nota diffusa dal sindacato dei giornalisti sardi - si aggiunge ora lo sfratto degli strumenti di lavoro, senza alcuna resistenza da parte di una azienda insolvente e oramai da tempo latitante. Il sindacato dei giornalisti si appella alla magistratura, alle forze politiche e istituzionali affichè con senso di responsabilità non contribuiscano ad aggravare una situazione già difficilissima che colpisce al cuore il pluralismo dell’informazione".
La Cgil punta il dito sull'editore. “Dopo le promesse fatte in cambio dei sacrifici dei lavoratori - afferma il segretario regionale Enzo Costa - la proprietà deve assumesi la responsabilità di farsi avanti con fatti concreti e capitali che possano garantire l’occupazione.
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