Istruzione: in Sardegna 1.707 posti di lavoro in meno nel 2010/2011. Precari Oristano: "La resistenza deve partire dalle scuole"
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(IlMinuto) – Cagliari, 31 agosto – "Il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana" va avanti. Nel prossimo anno, nella sola Sardegna saranno infatti 1.707, 1.037 docenti e 670 "Ata", i lavoratori espulsi dalla scuola pubblica grazie alla legge 133 del 2008. Lo denuncia con una nota il Coordinamento precari della Scuola di Oristano. "La riduzione dell'organico - si legge nel documento - viene attuata attraverso l’aumento di alunni per classe, la diminuzione del tempo scuola, l’eliminazione delle compresenze nella scuola primaria e delle ore a disposizione nelle scuole medie, l’accorpamento delle classi di concorso, la chiusura delle scuole nei piccoli comuni, l’istituzione del maestro unico, la riduzione delle ore di sostegno e la cancellazione di molte materie nelle scuole superiori".
Come contrastare la riforma? "Una massiccia mobilitazione dei lavoratori della scuola, delle famiglie e della società civile - spiega il Coordinamento - è la sola arma che ci rimane per opporci al processo in atto".
"La resistenza alla riforma - sottolinea la nota - va organizzata in primo luogo all'interno delle scuole. Dobbiamo rifiutarci di collaborare dentro le nostre scuole all’occultamento dei danni che si stanno producendo attraverso i tagli di posti di lavoro, classi, materie e orario".
Come contrastare la riforma? "Una massiccia mobilitazione dei lavoratori della scuola, delle famiglie e della società civile - spiega il Coordinamento - è la sola arma che ci rimane per opporci al processo in atto".
"La resistenza alla riforma - sottolinea la nota - va organizzata in primo luogo all'interno delle scuole. Dobbiamo rifiutarci di collaborare dentro le nostre scuole all’occultamento dei danni che si stanno producendo attraverso i tagli di posti di lavoro, classi, materie e orario".
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