"Fabbrica scuola": nel 2010/2011 tagli per 1.819 posti di lavoro in Sardegna. 11 e 12 giugno sciopero degli scrutini
(IlMinuto) – Cagliari, 18 maggio - L'anno scolatico 2009/2010 si chiuderà con due giorni di mobilitazione. I Cobas hanno infatti proclamato lo sciopero dei docenti e del personale Ata per l'11 e il 12 giugno: saranno bloccati gli scrutini e si fermeranno tutte le attività scolastiche.
Alla proposta del sindacato di base ha aderito il Coordinamento precari della Scuola di Oristano: nel 2010/2011, a causa della riforma "Gelmini", in Sardegna saranno infatti tagliati altri 1.819 posti nella "fabbrica istruzione" (elaborazione Cobas su dati Miur).
"La percentuale totale dei tagli in Sardegna - spiegano i Cobas - si avvicinerà all'8 per cento. La percentuale più alta in Italia".
"L'anno scolastico - scrive in una nota il Coordinamento precari oristanese - volge al termine ed è giunto il momento di prendere posizione. La classe docente e Ata sta subendo la riforma ma non con l'ignavia che vogliono farci credere: parecchie realtà lavorano da tempo senza ottenere lo spazio necessario sui media".
"E' comunque necessario - sottolinea il documento - che la partecipazione si allarghi e diventi attiva. Chi è contro questa riforma lo dimostri. Con i fatti".
Alla proposta del sindacato di base ha aderito il Coordinamento precari della Scuola di Oristano: nel 2010/2011, a causa della riforma "Gelmini", in Sardegna saranno infatti tagliati altri 1.819 posti nella "fabbrica istruzione" (elaborazione Cobas su dati Miur).
"La percentuale totale dei tagli in Sardegna - spiegano i Cobas - si avvicinerà all'8 per cento. La percentuale più alta in Italia".
"L'anno scolastico - scrive in una nota il Coordinamento precari oristanese - volge al termine ed è giunto il momento di prendere posizione. La classe docente e Ata sta subendo la riforma ma non con l'ignavia che vogliono farci credere: parecchie realtà lavorano da tempo senza ottenere lo spazio necessario sui media".
"E' comunque necessario - sottolinea il documento - che la partecipazione si allarghi e diventi attiva. Chi è contro questa riforma lo dimostri. Con i fatti".
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