Il Direttore artistico del Lirico di Cagliari sfida il Ministro Bondi. "No alla creazione di teatri di serie A e B"
(IlMinuto) – Cagliari, 19 aprile - "Non ha nessun senso logico il voler sminuire e offendere i teatri d’opera italiani creando teatri di serie A e teatri di serie B". Con queste parole il Direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, Massimo Biscardi, commenta l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri - avvenuta venerdì scorso su su proposta del Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi - del decreto legge di "riforma delle fondazioni lirico sinfoniche".
"Con il proprio impareggiabile patrimonio artistico e professionale - spiega Biscardi - i teatri italiani rappresentano oggi la civiltà e la cultura della nostra nazione in tutto il mondo".
"E’ un grave errore - prosegue il Direttore artistico - l’aver creato una divisione nei teatri d’opera italiani fra la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia, da una parte, e tutti gli altri teatri lirici, dall’altra. L’Italia ha fatto la storia dell’opera lirica attraverso teatri come La Fenice di Venezia e il San Carlo di Napoli, nel secolo scorso con il Maggio Musicale Fiorentino e, negli ultimi tempi, con il Teatro Lirico di Cagliari".
Il provvedimento - si legge in una nota ministeriale - "intende riordinare l'intero settore prevedendo, finalmente, la razionalizzazione dell'organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche". Una razionalizzazione che - nei progetti del Ministro Bondi - passa per "l'incentivazione dell'apporto di capitali privati" e il riconoscimento di "diversi gradi di autonomia delle fondazioni a partire dal Teatro alla Scala di Milano e dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia".
"Con il proprio impareggiabile patrimonio artistico e professionale - spiega Biscardi - i teatri italiani rappresentano oggi la civiltà e la cultura della nostra nazione in tutto il mondo".
"E’ un grave errore - prosegue il Direttore artistico - l’aver creato una divisione nei teatri d’opera italiani fra la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia, da una parte, e tutti gli altri teatri lirici, dall’altra. L’Italia ha fatto la storia dell’opera lirica attraverso teatri come La Fenice di Venezia e il San Carlo di Napoli, nel secolo scorso con il Maggio Musicale Fiorentino e, negli ultimi tempi, con il Teatro Lirico di Cagliari".
Il provvedimento - si legge in una nota ministeriale - "intende riordinare l'intero settore prevedendo, finalmente, la razionalizzazione dell'organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche". Una razionalizzazione che - nei progetti del Ministro Bondi - passa per "l'incentivazione dell'apporto di capitali privati" e il riconoscimento di "diversi gradi di autonomia delle fondazioni a partire dal Teatro alla Scala di Milano e dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia".
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