Agcom: "Nessuna rete regionale nei primi 9 canali del digitale terrestre". Giudici: "Sostengo battaglia media locali"
(IlMinuto) – Cagliari, 28 aprile - "La decisione dell'Agcom, il garante per le comunicazioni, di assicurare i primi nove posti nel telecomando alle tv generaliste nazionali fa cadere una nuova tegola su un sistema televisivo regionale già messo quasi in ginocchio dall'introduzione del digitale terrestre". E' quanto denuncia il gruppo Facebook "Salviamo Videolina nei primi nove canali", che ha raccolto sinora 1.589 adesioni. "Nessuna emittente sarda - si legge nella presentazione dell'iniziativa sul social network - potrà più essere registrata nei canali a una cifra e dovrà accontentarsi, nella migliore delle ipotesi, delle caselle dal decimo al diciannovesimo posto".
Sulla decisione - che coinvolge anche Sardegna Uno - interviene con una nota Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari. "La televisione privata locale - scrive Giudici - costituisce in Sardegna una risorsa irrinunciabile e un formidabile esempio di quello che si deve intendere per informazione plurale. Dinanzi al pericolo che le emittenti private sarde possano essere penalizzate da tali novità, il ruolo che ricopro mi impone di esprimere manifestamente e con convinzione il mio sostegno alla battaglia intrapresa dal sistema isolano e locale dei media affinché si sospenda ogni provvedimento che rischi di limitare gravemente l’esercizio dell’informazione".
Sulla decisione - che coinvolge anche Sardegna Uno - interviene con una nota Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari. "La televisione privata locale - scrive Giudici - costituisce in Sardegna una risorsa irrinunciabile e un formidabile esempio di quello che si deve intendere per informazione plurale. Dinanzi al pericolo che le emittenti private sarde possano essere penalizzate da tali novità, il ruolo che ricopro mi impone di esprimere manifestamente e con convinzione il mio sostegno alla battaglia intrapresa dal sistema isolano e locale dei media affinché si sospenda ogni provvedimento che rischi di limitare gravemente l’esercizio dell’informazione".
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