Il giovane cinema sardo arriva al MuT di Stintino
Sarà una due giorni intensa quella dedicata a Visioni sarde, rassegna co-organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla Cineteca di Bologna che raccoglie i film sardi giunti alla finale del Festival Visioni Italiane, preselezionati dai critici ed esperti della Cineteca di Bologna, che ha inserito nel festival una sezione dedicata alla Sardegna. La rassegna, giunta alla 29a edizione ha nel tempo saputo riconoscere e valorizzare gli esordi di tante autrici e di tanti autori divenuti poi celebri a livello internazionale.
Il Museo della Tonnara di Stintino ospiterà sabato 5 e domenica 6 agosto, a partire dalle ore 21, la rassegna cinematografica Visioni sarde, nata nel 2014, per dare spazio a tutti quei lavori di qualità realizzati ogni anno da giovani autori e autrici sardi che, a causa del loro formato “non standard”, rischiano di restare invisibili: cortometraggi, documentari, film sperimentali, opere d’esordio in cerca di una distribuzione. La rassegna sarà presentata dal regista Sergio Scavio.
La lista di titoli giunti in finale rappresenta, sia a livello di stile sia di contenuti, la cifra di questa edizione del concorso. Alcuni sono stati selezionati per l’efficacia espressiva, altri per il singolare stile narrativo, altri ancora per l’originalità con la quale sono descritti eventi, situazioni, personaggi, emozioni e sentimenti.
I sette cortometraggi proposti sono diversissimi per genere, stile e soggetto; essi danno corpo a un’originale rassegna di piccole opere, spesso a cavallo tra realtà e finzione che riescono a emozionare e a coinvolgere affrontando temi di stringente attualità per la nostra isola e, insieme, di interesse universale.
La rassegna sarà articolata in due giornate e vedrà la proiezione dei cortometraggi 12 aprile (2021 - nella foto un frame) di Antonello Deidda, Fradi miu (2022) di Simone Contu, Mammarranca (2022) di Francesco Piras, Santamaria (2021) di Andrea Deidda, Senza te (2022) di Sergio Falchi, Una splendida felicità (2021) di Simeone Latini, La venere di Milis (2121) di Giorgia Puliga (2021).
Sarà una straordinaria occasione per vedere opere che difficilmente sono inserite nei circuiti cinematografici ufficiali e per scoprire così, attraverso la settima arte, le molte facce della cultura sarda: tradizione e modernità, paesaggi urbani e rurali, fantasia e realtà. Mille aspetti e contraddizioni trasformate in storie che ci aiutano a capire il mondo attuale.
Come per tutti gli eventi proposti dal Museo della Tonnara, la rassegna è a ingresso libero.