Due Giordani Bruni? No, due bruni e basta
«Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso». Questo lo disse Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, a parziale inversione di marcia («opinione») dalle sue dichiarazioni precedenti («certezza») sulla strage di Bologna. Dichiarazioni che scagionavano i terroristi neri Fioravanti, Mambro e Ciavardini.
«Sono amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo a delle opinioni: Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente». Questo invece lo ha detto il generale Roberto Vannacci a seguito del dibattito sul suo libro contro omosessuali, femministe, persone «con tratti somatici non italiani», migranti.
Due Giordani Bruni in questo agosto? Forse è meglio mantenerci il Giordano Bruno inestricabilmente legato ai principi successivamente socialisti di emancipazione e uguaglianza.
Uno, evviva Giordano Bruno
che diceva la verità,
trionfa socialismo,
socialismo trionferà!