Mama de sa vida
Tue mi dais tottu, abba e bentos,
sole caente, nottes isteddadas,
sa luna prena
pro sighire su caminu chen’iscuru.
Tue mi dais tottu, frittu e nie,
neula, astragu, lentore,
s’arcu ‘e chelu in beranu,
arveschidas de ispera.
Tue mi dais tottu, mar’e montes,
baddes birdes surcadas dae rios,
nuscos, colores, meravitzas,
andalas de amore e poesia.
Tue mi dais tottu, perdonu,
piedade, atzudu,
donzi orta, cando ti chirco, lu faghes chin durtzura,
incantu, teneresa chena fine.
Tue mi dais tottu, donzi die,
ma ieo, nessi narami, ieo, ite ti poto dare?
Fortzis dubbios, peleas, amargura
o cussa tristesa chi sempes mi sighid’iffattu?
M’intendo fizu ingratu, non so dignu,
ma tue, chin manos caentes,
abbratzami galu, si potes,
Mama de sa vida.
Sebastiano Mario Fiori
Nell'ambito del concorso "Noi e gli altri" del Cif Sestu, giunto quest'anno alla sua IV edizione, il componimento di Sebastiano Fiori ha ottenuto il Premio Selezione Speciale con le seguenti motivazioni della giuria:
"Il componimento si offre al lettore come un piccolo quadretto in cui domina la semplicità della natura, la quale, seguendo le parole del poeta, si annuncia attraverso la diversità degli eventi atmosferici.
La poesia è centrata sul rapporto/legame con la madre terra; nel delineare i doni che questa fa all’autore i versi si muovono in un crescendo poetico che parte dal mondo sensibile per arrivare all’invisibile: ‘Tue mi dais tottu, perdonu / Piedade, atzudu’.
Il componimento palesa una doppia lettura: da un lato è quadro che riproduce la madre terra e gli elementi naturali che la caratterizzano, dall’altro dialogo tra questa e il poeta, che è conversazione tra un figlio e la sua genitrice.
Oltre al gioco metaforico che caratterizza il componimento, nella poesia è notevole la ricercatezza del lessico".