Terre di Confine - Narbolia/Solarussa - 14,15,16 marzo 2014
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(IlMinuto) – Cagliari, 10 marzo – Si è svolta il 7 marzo scorso, nei locali della Cineteca Sarda, la presentazione dell’ottava edizione del Festival “Terre di Confine”, evento dedicato al confronto/incontro tra le realtà cinematografiche marginali, lontane, ai confini di natura sia fisica che concettuale. Presenti in sala il Direttore Artistico Peter Marcias, la Direttrice della Film Commission Sardegna Nevina Satta, il Presidente dell’Associazione Su Disterru Onlus Nello Rubattu e il Sindaco di Solarussa Enrico Marceddu. Quest’anno l’evento verrà ospitato dai Comuni di Narbolia e Solarussa dal 14 al 16 Marzo; un fitto programma dedicato alle minoranze linguistiche spagnole con pellicole che raccontano la Galizia, i Paesi Baschi, la Catalogna e le Asturie, di registi pluri-premiati nei maggiori Festival internazionali quali Berlino, Cannes, Locarno, San Sebastian. Come rimarcato da Nevina Satta, si tratta di “un’esperienza di incontro del territorio con linguaggi, pratiche e persone che fanno della settima arte la loro scelta di vita, che sposano un’industria che sempre più parla lingue straniere e sempre più si confronta con storie che hanno un forte ancoraggio con il proprio territorio di origine”.
“Quando parliamo di confini, parliamo di tutto il mondo”, sostiene Nello Rubattu, che nel suo intervento afferma che “Se da una parte possiamo osservare una realtà, dall’altra parte del confine ce n’è un’altra”, e questo accade in ogni angolo del mondo, da quartieri diversi in città grandi e piccole, a Nazioni lontane o alla stessa Sardegna. L’obiettivo di Su Disterru Onlus è, d’altra parte, quello di approfondire gli aspetti dell’esperienza migrante, quali marginalità e lontananza, che in questo progetto trova l’opportunità di esplorare cinematografie lontane e metterle a confronto con quanto accade nel cinema sardo, creando esattamente il legame che s’intende stabilire fra i sardi di fuori e quelli dentro l’isola, ossia quello della documentazione e del dialogo.
Il Direttore Artistico Peter Marcias, peraltro di origini oristanesi e dunque doppiamente legato ai luoghi del Festival, auspica soprattutto una viva e attiva partecipazione da parte della gente. Sarà infatti un’occasione per vivere il cinema dialogando delle tematiche toccate dalle opere presentate, in una dimensione di convivialità fra autori e spettatori come raramente accade. E le premesse per fare dei confini un luogo di dialogo e confronto ci sono tutte, a partire dal fitto programma che propone una vasta scelta di film ed eventi dilazionati nei tre giorni del Festival. Costa da Morte di Lois Patiño, vincitore al Festival di Locarno, Arraianos di Eloy Enciso Cachafeiro, vincitore di svariati Premi fra Spagna e Argentina, Cosa piove dal cielo? di Cuento Chino, premiato al Festival del Film di Roma nel 2011, sono solo alcuni dei film che verranno proiettati e commentati da ospiti e organizzatori insieme al pubblico. Ospiti di questa edizione saranno Roberto Caston, regista di Ander, Angel De la Cruz, scrittore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Gianfranco Cabiddu, regista cagliaritano che presenta L’innesto, un documentario in lingua sarda che racconta le sfaccettature dell’eterno confronto nel rapporto padre-figlio, il critico Cosimo Santoro, il regista Joe Bastardi, ai cui lavori è dedicata un’intera sezione del Festival, Gianluca Vassallo, autore di Hope: le nuove migrazioni, Docufilm che racconta otto diverse esperienze di migrazione a New York.
Terre di Confine ospiterà inoltre alcuni eventi speciali, come Cinema ai Confini, mostra fotografica curata da Antonio Maraldi e composta di 25 scatti gentilmente concessi dal Fondo “CliCiak”; Tutti in un punto, laboratorio interculturale per una cittadinanza mondiale dedicato alle scuole secondarie di primo grado di Narbolia e Solarussa; il concerto di Ester Formosa, Marcello Peghin e Gianluigi Dettori e la presentazione del libro La vera storia di Diego Henares de Astorga di Nicolò Migheli, che incontrerà e discuterà con il pubblico del Festival.
T.S.
“Quando parliamo di confini, parliamo di tutto il mondo”, sostiene Nello Rubattu, che nel suo intervento afferma che “Se da una parte possiamo osservare una realtà, dall’altra parte del confine ce n’è un’altra”, e questo accade in ogni angolo del mondo, da quartieri diversi in città grandi e piccole, a Nazioni lontane o alla stessa Sardegna. L’obiettivo di Su Disterru Onlus è, d’altra parte, quello di approfondire gli aspetti dell’esperienza migrante, quali marginalità e lontananza, che in questo progetto trova l’opportunità di esplorare cinematografie lontane e metterle a confronto con quanto accade nel cinema sardo, creando esattamente il legame che s’intende stabilire fra i sardi di fuori e quelli dentro l’isola, ossia quello della documentazione e del dialogo.
Il Direttore Artistico Peter Marcias, peraltro di origini oristanesi e dunque doppiamente legato ai luoghi del Festival, auspica soprattutto una viva e attiva partecipazione da parte della gente. Sarà infatti un’occasione per vivere il cinema dialogando delle tematiche toccate dalle opere presentate, in una dimensione di convivialità fra autori e spettatori come raramente accade. E le premesse per fare dei confini un luogo di dialogo e confronto ci sono tutte, a partire dal fitto programma che propone una vasta scelta di film ed eventi dilazionati nei tre giorni del Festival. Costa da Morte di Lois Patiño, vincitore al Festival di Locarno, Arraianos di Eloy Enciso Cachafeiro, vincitore di svariati Premi fra Spagna e Argentina, Cosa piove dal cielo? di Cuento Chino, premiato al Festival del Film di Roma nel 2011, sono solo alcuni dei film che verranno proiettati e commentati da ospiti e organizzatori insieme al pubblico. Ospiti di questa edizione saranno Roberto Caston, regista di Ander, Angel De la Cruz, scrittore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Gianfranco Cabiddu, regista cagliaritano che presenta L’innesto, un documentario in lingua sarda che racconta le sfaccettature dell’eterno confronto nel rapporto padre-figlio, il critico Cosimo Santoro, il regista Joe Bastardi, ai cui lavori è dedicata un’intera sezione del Festival, Gianluca Vassallo, autore di Hope: le nuove migrazioni, Docufilm che racconta otto diverse esperienze di migrazione a New York.
Terre di Confine ospiterà inoltre alcuni eventi speciali, come Cinema ai Confini, mostra fotografica curata da Antonio Maraldi e composta di 25 scatti gentilmente concessi dal Fondo “CliCiak”; Tutti in un punto, laboratorio interculturale per una cittadinanza mondiale dedicato alle scuole secondarie di primo grado di Narbolia e Solarussa; il concerto di Ester Formosa, Marcello Peghin e Gianluigi Dettori e la presentazione del libro La vera storia di Diego Henares de Astorga di Nicolò Migheli, che incontrerà e discuterà con il pubblico del Festival.
T.S.
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