Francesca Tedesco: mobbizzata. Storia di una donna che non si arrende
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(IlMinuto) – Cagliari, 10 marzo – Un atto di violenza consapevole, un maltrattamento che intacca l'autostima e la gioia di vivere, un modus operandi che ti corrode giorno dopo giorno, una bestia chiamata mobbing. E' proprio la mano nera del mobbing che ha trasformato il lavoro di Francesca Tedesco in un inferno. Ma chi è Francesca Tedesco? Facciamo un passo indietro. Docente nell'Accademia delle Belle Arti di Sassari, per la precisione Assistente di Plastica Ornamentale, la Tedesco è prima precaria, dagli anni che vanno dal 1990 al 2001, e in seguito, a partire dal 13 novembre 2001, assunta a tempo indeterminato.
Soprusi e persecuzioni hanno cambiato la vita di Francesca Tedesco in quella di una donna mobbizzata. Il suo aguzzino? Enzo Carastro, docente titolare della cattedra di Plastica Ornamentale. Carastro si avvaleva del “benestare” dell'allora Direttore dell'Accademia Nicola Maria Martino.
Una condotta ostruzionistica, quella esercitata dal Carastro nei confronti della Tedesco, che - si legge nella sentenza di primo grado emessa dal Giudice Francesca Lupino del Tribunale di Sassari – “aveva spinto gli studenti coinvolti nei progetti di lavoro a abbandonare le sue lezioni”. Carastro di fatto ostacolava l'attività didattica della Tedesco obiettando sulla sua qualità, evidenziava inesistenti difficoltà per la realizzazione dei suoi progetti, chiamava in causa la mancanza di spazi pur sapendo che l'aula di Plastica Ornamentale era la più grande dell'Accademia. Faceva inoltre appello all'indisponibilità di materiali e utensili necessari, pur essendo a conoscenza del fatto che questi stessi venivano regolarmente offerti dalla docente. La Tedesco viveva in un clima esasperato e di disagio creato ad hoc. Testimoni i suoi stessi studenti, costretti ad assististere “agli attacchi plateali” che il Carastro “aveva posto in essere” contro di lei. Attacchi degni di un film dell'orrore.
Essendo la Tedesco reduce da un intervento chirurgico al nervo acustico, per esempio, il dottor Carastro per “rallegrare” le ore di lezione della docente aveva ben pensato di tenere uno stereo acceso a tutto volume con la consapevolezza di causare alla sua assistente un pesante malessere. Nausea e mal di testa animavano le ore d'insegnamento della Tedesco, che più volte aveva chiesto al docente titolare di moderare l'intensità del suono. In tutta risposta Carastro affermava che “gli handicappati devono restare a casa”. Questo è solo uno dei tanti episodi subiti dalla docente sassarese.
La Tedesco si trovava chiaramente in una situazione di sofferenza, e in questo stato viveva la propria vita dalla mattina alla sera. Il suo dolore si rifletteva in tutti gli ambiti del quotidiano. Costretta a subire continue angherie, Francesca Tedesco si trovava a patire un vero e proprio calvario, esposta a fenomeni persecutori, di discriminazione, a veri e propri atteggiamenti di prepotenza, come quello posto in essere dal Carastro quando, sordo alle richiesta dell'assistente di svolgere il taglio a filo caldo del polistirolo fuori dall'aula, consentiva agli studenti di eseguire l'operazione al suo interno, con piena coscienza della sua tossicità.
Umiliata e dequalificata per anni, Francesca Tedesco, mentre i colleghi tacevano, si sente costretta ad andare in pensione anticipatamente. La docente deve cambiare lavoro: deve abbandonare professionalità ed esperienza. “Perdere il mio tanto amato lavoro – afferma Francesca Tedesco nel suo profilo facebook - ha inciso profondamente nella qualità della vita, con grande perdita anche economica, ma sopratutto del valore profondo che l'insegnamento ha avuto per me, considerando anche il fatto che vengo da una famiglia dove tutti siamo insegnanti: il senso della trasmissione dei valori, oltre che dei saperi e delle esperienze, il senso del nutrimento intellettuale e dello scambio che avviene nella magica alchimia nel confronto con l'Altro”.
“Oltre a me - prosegue - hanno perso anche tutti gli studenti che ancora avrebbero potuto attingere dalla mia esperienza strumenti per crescere e conoscere. […] Hanno perso in dignità anche le istituzioni che poco proteggono i diritti di chi lavora secondo coscienza”. Dopo un duro percorso legale Francesca Tedesco vede un barlume di luce: in seguito a un lungo processo durante il quale viene difesa dall'avvocato Cristina Scarfò, le viene riconosciuto il risarcimento danno da mobbing. Ma il suo viaggio nell'orrore – come afferma la stessa docente sassarese nel popolare social network – non è finito”. Nonostante tutto, infatti, lo Stato non demorde e ricorre contro di lei: a luglio la prima udienza per il ricorso in appello.
Soprusi e persecuzioni hanno cambiato la vita di Francesca Tedesco in quella di una donna mobbizzata. Il suo aguzzino? Enzo Carastro, docente titolare della cattedra di Plastica Ornamentale. Carastro si avvaleva del “benestare” dell'allora Direttore dell'Accademia Nicola Maria Martino.
Una condotta ostruzionistica, quella esercitata dal Carastro nei confronti della Tedesco, che - si legge nella sentenza di primo grado emessa dal Giudice Francesca Lupino del Tribunale di Sassari – “aveva spinto gli studenti coinvolti nei progetti di lavoro a abbandonare le sue lezioni”. Carastro di fatto ostacolava l'attività didattica della Tedesco obiettando sulla sua qualità, evidenziava inesistenti difficoltà per la realizzazione dei suoi progetti, chiamava in causa la mancanza di spazi pur sapendo che l'aula di Plastica Ornamentale era la più grande dell'Accademia. Faceva inoltre appello all'indisponibilità di materiali e utensili necessari, pur essendo a conoscenza del fatto che questi stessi venivano regolarmente offerti dalla docente. La Tedesco viveva in un clima esasperato e di disagio creato ad hoc. Testimoni i suoi stessi studenti, costretti ad assististere “agli attacchi plateali” che il Carastro “aveva posto in essere” contro di lei. Attacchi degni di un film dell'orrore.
Essendo la Tedesco reduce da un intervento chirurgico al nervo acustico, per esempio, il dottor Carastro per “rallegrare” le ore di lezione della docente aveva ben pensato di tenere uno stereo acceso a tutto volume con la consapevolezza di causare alla sua assistente un pesante malessere. Nausea e mal di testa animavano le ore d'insegnamento della Tedesco, che più volte aveva chiesto al docente titolare di moderare l'intensità del suono. In tutta risposta Carastro affermava che “gli handicappati devono restare a casa”. Questo è solo uno dei tanti episodi subiti dalla docente sassarese.
La Tedesco si trovava chiaramente in una situazione di sofferenza, e in questo stato viveva la propria vita dalla mattina alla sera. Il suo dolore si rifletteva in tutti gli ambiti del quotidiano. Costretta a subire continue angherie, Francesca Tedesco si trovava a patire un vero e proprio calvario, esposta a fenomeni persecutori, di discriminazione, a veri e propri atteggiamenti di prepotenza, come quello posto in essere dal Carastro quando, sordo alle richiesta dell'assistente di svolgere il taglio a filo caldo del polistirolo fuori dall'aula, consentiva agli studenti di eseguire l'operazione al suo interno, con piena coscienza della sua tossicità.
Umiliata e dequalificata per anni, Francesca Tedesco, mentre i colleghi tacevano, si sente costretta ad andare in pensione anticipatamente. La docente deve cambiare lavoro: deve abbandonare professionalità ed esperienza. “Perdere il mio tanto amato lavoro – afferma Francesca Tedesco nel suo profilo facebook - ha inciso profondamente nella qualità della vita, con grande perdita anche economica, ma sopratutto del valore profondo che l'insegnamento ha avuto per me, considerando anche il fatto che vengo da una famiglia dove tutti siamo insegnanti: il senso della trasmissione dei valori, oltre che dei saperi e delle esperienze, il senso del nutrimento intellettuale e dello scambio che avviene nella magica alchimia nel confronto con l'Altro”.
“Oltre a me - prosegue - hanno perso anche tutti gli studenti che ancora avrebbero potuto attingere dalla mia esperienza strumenti per crescere e conoscere. […] Hanno perso in dignità anche le istituzioni che poco proteggono i diritti di chi lavora secondo coscienza”. Dopo un duro percorso legale Francesca Tedesco vede un barlume di luce: in seguito a un lungo processo durante il quale viene difesa dall'avvocato Cristina Scarfò, le viene riconosciuto il risarcimento danno da mobbing. Ma il suo viaggio nell'orrore – come afferma la stessa docente sassarese nel popolare social network – non è finito”. Nonostante tutto, infatti, lo Stato non demorde e ricorre contro di lei: a luglio la prima udienza per il ricorso in appello.
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