Università di Cagliari: 15mila fuori corso a rischio decadenza. Intervista a Katiuscia Ragatzu, studentessa in lotta
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(IlMinuto) – Cagliari, 24 settembre – “Decadenza” è un termine dai significati più disparati, ma nell’Ateneo cagliaritano significa una sola cosa e raccoglie in sé ben 15mila persone. Con il Regolamento Carriere Universitarie del maggio 2010, infatti, il Rettore Giovanni Melis ha stabilito la decadenza per gli studenti fuori corso. Senza obbligo di avviso da parte dell’Università. I primi a decadere - il 30 aprile del 2012 – saranno gli studenti del Vecchio Ordinamento e quelli immatricolati alle lauree triennali negli anni accademici 2000/01 e 2001/02. Persone che hanno regolarmente versato le tasse e le sovra-tasse per gli anni fuori corso, che per i motivi più diversi non hanno completato gli studi nei tempi stabiliti, ma che, non per questo, hanno meno diritti come cittadini e come studenti. Il 14 Settembre alcuni studenti dell’Università di Cagliari hanno partecipato a una manifestazione indetta dalla Cgil grazie all’intervento di Katiuscia Ragatzu, studentessa di Scienze dell’Educazione anch’essa toccata dal Regolamento Carriere 2010.
Katiuscia Ragatzu, come è giunta all’incontro con i sindacalisti della Cgil?
“Il 6 Settembre sono stata alla manifestazione contro la manovra anticrisi. Quel giorno ho sentito uno slogan dai megafoni della Cgil che diceva ‘Quando tutto è perduto la Cgil non ti abbandona’ e così ho pensato alla situazione mia e dei miei colleghi e ho cercato il loro aiuto e la loro collaborazione. Del resto sono a mia volta figlia di un sindacalista, Alberto Ragatzu, che per anni si è speso nelle battaglie per i diritti dei metalmeccanici proprio con la Cgil. Quindi mi sono rivolta a Manuel e Peppino Loddo, che si sono messi subito a nostra disposizione”.
Lei ha avuto l’idea di denunciare il problema della decadenza a un Sindacato, ma molti non sanno di che cosa stiamo parlando. In breve, a che cosa stanno andando incontro gli studenti fuori corso che incorrono in decadenza?
“Gli studenti stanno andando incontro alla cancellazione della carriera universitaria intrapresa da anni, alla cancellazione del 50 per cento degli esami già sostenuti, a un ulteriore allungamento della propria permanenza all’Università, considerato che dovranno cambiare Ordinamento o Corso di laurea. Inoltre, a un ingente danno economico poiché, essendo cancellata la precedente carriera, verrebbero vanificate le tasse versate in questi anni e se uno studente, dopo la decadenza, volesse proseguire in un altro corso, dovrebbe versare anche circa 800 euro per l’abbreviazione della carriera e il suo proseguo. E' da segnalare, infine, che alcuni colleghi non potranno proseguire gli studi, dal momento che non potranno confluire in nessun corso, poiché i corsi a cui sono attualmente iscritti sono ‘ad esaurimento’ e non prevedono nessuna ‘riconversione’, in Triennale o Magistrale; ad esempio, Ingegneria Civile oggi non esiste più, ma compaiono al suo posto le Triennali in Ingegneria Idraulica, dei Trasporti, Edile ecc.”.
Dunque quello della decadenza è un problema che non si esaurisce in ambito esclusivamente universitario…
“La decadenza è soprattutto un problema sociale, non solo universitario. Con la laurea si spera di potersi costruire un futuro migliore con un lavoro sicuro. Ma se si decade e si deve ricominciare il percorso, allungando ulteriormente il tempo in Ateneo, anche con il ‘pezzo di carta’ in mano ci vedremo chiudere le porte in faccia. Perché ad oggi l’età media degli studenti fuori corso a rischio decadenza è di circa 35 anni e fra qualche anno saranno dei quarantenni che il mercato del lavoro non vorrà più accettare. In poche parole, ‘decadente’ oggi vuol dire disoccupato domani!”.
Il Rettore Melis ha risposto all’interrogazione fatta dal consigliere regionale Francesca Barracciu sostenendo che gli studenti che incorrono in decadenza sono appena un migliaio. Ma in realtà i calcoli ci forniscono altri numeri, giusto?
“Esatto. In realtà in tutto l’Ateneo cagliaritano sono circa 15mila. I mille studenti a cui si riferisce il prof. Melis si trovano nella sola Facoltà di Giurisprudenza. Dati alla mano, che sono comunque noti a tutti, nel complesso gli studenti a rischio decadenza sono circa 15mila nell’intero Ateneo cagliaritano”.
T. S.
Katiuscia Ragatzu, come è giunta all’incontro con i sindacalisti della Cgil?
“Il 6 Settembre sono stata alla manifestazione contro la manovra anticrisi. Quel giorno ho sentito uno slogan dai megafoni della Cgil che diceva ‘Quando tutto è perduto la Cgil non ti abbandona’ e così ho pensato alla situazione mia e dei miei colleghi e ho cercato il loro aiuto e la loro collaborazione. Del resto sono a mia volta figlia di un sindacalista, Alberto Ragatzu, che per anni si è speso nelle battaglie per i diritti dei metalmeccanici proprio con la Cgil. Quindi mi sono rivolta a Manuel e Peppino Loddo, che si sono messi subito a nostra disposizione”.
Lei ha avuto l’idea di denunciare il problema della decadenza a un Sindacato, ma molti non sanno di che cosa stiamo parlando. In breve, a che cosa stanno andando incontro gli studenti fuori corso che incorrono in decadenza?
“Gli studenti stanno andando incontro alla cancellazione della carriera universitaria intrapresa da anni, alla cancellazione del 50 per cento degli esami già sostenuti, a un ulteriore allungamento della propria permanenza all’Università, considerato che dovranno cambiare Ordinamento o Corso di laurea. Inoltre, a un ingente danno economico poiché, essendo cancellata la precedente carriera, verrebbero vanificate le tasse versate in questi anni e se uno studente, dopo la decadenza, volesse proseguire in un altro corso, dovrebbe versare anche circa 800 euro per l’abbreviazione della carriera e il suo proseguo. E' da segnalare, infine, che alcuni colleghi non potranno proseguire gli studi, dal momento che non potranno confluire in nessun corso, poiché i corsi a cui sono attualmente iscritti sono ‘ad esaurimento’ e non prevedono nessuna ‘riconversione’, in Triennale o Magistrale; ad esempio, Ingegneria Civile oggi non esiste più, ma compaiono al suo posto le Triennali in Ingegneria Idraulica, dei Trasporti, Edile ecc.”.
Dunque quello della decadenza è un problema che non si esaurisce in ambito esclusivamente universitario…
“La decadenza è soprattutto un problema sociale, non solo universitario. Con la laurea si spera di potersi costruire un futuro migliore con un lavoro sicuro. Ma se si decade e si deve ricominciare il percorso, allungando ulteriormente il tempo in Ateneo, anche con il ‘pezzo di carta’ in mano ci vedremo chiudere le porte in faccia. Perché ad oggi l’età media degli studenti fuori corso a rischio decadenza è di circa 35 anni e fra qualche anno saranno dei quarantenni che il mercato del lavoro non vorrà più accettare. In poche parole, ‘decadente’ oggi vuol dire disoccupato domani!”.
Il Rettore Melis ha risposto all’interrogazione fatta dal consigliere regionale Francesca Barracciu sostenendo che gli studenti che incorrono in decadenza sono appena un migliaio. Ma in realtà i calcoli ci forniscono altri numeri, giusto?
“Esatto. In realtà in tutto l’Ateneo cagliaritano sono circa 15mila. I mille studenti a cui si riferisce il prof. Melis si trovano nella sola Facoltà di Giurisprudenza. Dati alla mano, che sono comunque noti a tutti, nel complesso gli studenti a rischio decadenza sono circa 15mila nell’intero Ateneo cagliaritano”.
T. S.
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