Militarizzazione: raccolte 20mila firme contro i radar. Il 5 ottobre sit in a Cagliari
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(IlMinuto) – Cagliari, 17 settembre – Continua e si diffonde su tutto il territorio la lotta contro l’installazione dei radar militari in funzione di “anti-immigrati” sulle coste della Sardegna: 4 impianti della Guardia di Finanza e 11 della Guardia Costiera (compreso quello già piazzato a Capo Sant’Elia, a Cagliari). Sono infatti più di 20mila le firme “No Radar” raccolte in pochi mesi dai Comitati, che coordinano in maniera sempre più efficace la loro azione in tutta l'Isola. Sabato scorso, 10 settembre, nel teatro di Paulilatino si è tenuta infatti una riunione con la partecipazione dei rappresentanti dei Comitati di Sant’Antioco, Fluminimaggiore, Tresnuraghes, Argentiera-Sassari – che da molti mesi portano avanti la battaglia sul tema – e di tanti cittadini provenienti da tutta la Sardegna. L’assemblea ha deciso di programmare un sit in per il 5 ottobre di fronte al Tar di Cagliari, nel giorno in cui il Tribunale si pronuncerà su tre dei ricorsi presentati contro l’installazione dei radar. Sulla questione è intervenuta qualche settimana fa anche Claudia Zuncheddu, consigliere regionale indipendentista. “La ‘Operazione radar in Sardegna’ – ha detto Zuncheddu in Consiglio - è il frutto di una compravendita fra il Ministero della Difesa italiana, il Comando della Guardia di Finanza e l’Industria israeliana, produttrice di sofisticati ‘Agora Voxitalia’, potenti dispositivi a microonde. Un’operazione finanziaria allettante grazie alle risorse del Fondo Europeo per le Frontiere Esterne per contrastare i flussi migratori”. A difesa della rete di radar è scesa in campo niente meno che l’Alleanza Atlantica. All'inizio di luglio l’ammiraglio Samuel J. Locklear ha dichiarato alla Nuova Sardegna di “ritenere i nuovi radar in Sardegna indispensabili per la Nato", con la funzione di "garantire la sicurezza nel Mediterraneo”.
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