Se 55 anni vi sembran pochi: dagli espropri della terra alla Sindrome di Quirra

15 Gennàrgiu 2011
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(IlMinuto) – Cagliari, 15 gennaio – “Perdasdefogu vuol dire pietre di fuoco perché c’erano tante pietre focaie. Adesso il fuoco lo fanno i missili”. Così rispondeva nel 1960 un lavoratore, probabilmente un contadino, alla domanda (“Che cosa significa Perdasdefogu?”) posta dalla voce fuori campo con cui si apre l’inchiesta di Giuseppe Ferrara, un filmato che cattura la reazione indignata delle popolazioni locali all’esproprio forzato di terre coltivate o utilizzate come pascolo per le pecore. Il Poligono Interforze di Quirra, in Ogliastra, nasce nel 1956 quando l’Aeronautica militare "avvertì l’esigenza – come recita un filmato ufficiale -  di disporre di aree attrezzate ed idonee alla sperimentazione di nuovi sistemi d’arma”. 55 anni di occupazione militare del territorio e del mare per sperimentare nuovi missili, razzi e radiobersagli. Con 1.100 ettari occupati lungo la costa e 11.600 nell'entroterra, il Poligono Interforze del Salto di Quirra è il più ampio d’Europa. Una enorme palestra di guerra in affitto ad eserciti e ad aziende private di mezzo mondo. Un luogo – ha detto lo scrittore Eugenio Campus, che tratta del Poligono nel libro “Il Pettine senza denti” -  in cui si preparano “le guerre del futuro”. E la struttura  è ancora in espansione. Secondo le dichiarazioni rilasciate nel 2009 dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, prosegue infatti “senza sosta” l’attività del gruppo incaricato di definire il progetto di “striscia tattica funzionale” da realizzare entro il 2011 nel Poligono militare: l’aeroporto militare con una pista da 2,3 chilometri sarà costruito sopra le grotte di Ingurtidroxus (o Angurtidroxus): un complesso carsico lungo 12 chilometri, attraversato da due fiumi e abitato da specie rarissime e minacciate di estinzione.
Al di là delle dichiarazioni di facciata, il progetto rivela una piena continuità nell’azione tra il Governo di centrosinistra e il centrodestra: era stato proprio il ministro sassarese Arturo Parisi a dare il via al progetto nel 2008.
Quello del Poligono di Quirra – ha dichiarato la dottoressa Annamaria Gatti, esperta nello studio degli effetti delle nanoparticelle sulla salute dell’uomo – è “un laboratorio a cielo aperto che produce un inquinamento nuovo di zecca”: quello delle piccolissime particelle rilasciate dalle deflagrazione di proiettili di metalli pesanti, come l’uranio impoverito.
Una attività a cui corrisponde – come denuncia da più di dieci anni il Comitato Gettiamo le basi di Mariella Cao - una incidenza anomala di leucemie, di linfomi di Hodgkin e di mielosi: la Sindrome di Quirra.
Sindrome ritornata al centro dell’attenzione dei media dopo la rivelazione dei dati riscontrati nei controlli – inseriti in un più ampio piano di monitoraggio diviso in cinque lotti - compiuti dai veterinari delle Asl di Cagliari e di Lanusei.
Giorgio Mellis e Sandro Lorrai hanno infatti riscontrato un alto numero (“statisticamente significativo”) di animali con malformazioni genetiche e una percentuale elevatissima di pastori gravemente ammalati: il 65 per cento degli allevatori - 10 su 18 - che lavorano nel raggio di 2,7 chilometri dalla base sono colpiti da gravi neoplasie tumorali, con quattro nuovi casi negli ultimi due anni.
Alla diffusione di questi dati, Antonio Onnis, capo della Commissione tecnica di Monitoraggio, si è affrettato a gettare acqua sul fuoco. In un’intervista di Francesca Zoccheddu sul quotidiano Metro dell’11 gennaio ha detto: “Ci sorprende la diffusione a mezzo stampa di dati che non hanno alcuna ufficialità né validità scientifica […]. Non basta dire che ci sono tot persone decedute per tumore in quelle zone, bisogna dimostrare che c’è un nesso di causalità”.
Che Onnis ignori il significato del principio di precauzione? Sembra che in ogni caso ben pochi siano stati tranquillizzati dalle parole del capo della Commissione. Come ha scritto Mariella Cao di Gettiamo le basi: "il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi".
Nonostante “il doppio ruolo di controllore e controllato svolto dalle Forze Armate, dal Ministero della Difesa e dalla Nato” nel monitoraggio dell’area, nessuno potrà cancellare le firme dei veterinari Lorrai e Mellis da quella relazione, datata 13 novembre 2010, che afferma: nel raggio di 2,7 chilometri dal Poligono di Quirra 10 pastori su 18 sono ammalati di gravi forme tumorali.
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