I fatti o l’informazione del “sembra” e del “forse”. AMpI e il maccartismo di casa nostra

9 Ladàminis 2010
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(IlMinuto) – Cagliari, 9 ottobre – “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Ne era convinto Joseph Goebbels, ministro della Propaganda di Adolf Hitler.  Trasformare la menzogna in verità era infatti uno dei principali obiettivi del regime nazista. L'obiettivo del giornalismo, a prescindere dalla linea editoriale seguita, è invece quello di raccontare i fatti e riportare le opinioni in maniera corretta, in modo da accrescere la conoscenza della realtà: informare. Non a caso, in qualsiasi scuola di giornalismo, anche in quella che a Sassari è stata ospitata per anni nella vecchia sede della Nuova Sardegna in via Porcellana, i maestri di cronaca (nera e giudiziaria in particolare) spiegano di evitare come la peste termini come "pare", "sembra", "forse".
Nella città turritana questi insegnamenti sono stati impartiti da professionisti con decenni di esperienza come Daniela Scano, Cosimo Filigheddu e Mauro Manunza.  Eppure in questi giorni, senza alcun tipo di prova o di riscontro, l'organizzazione politica a Manca pro s'Indipendentzia è stata accostata da numerose fonti di "informazione" all'atto intimidatorio subito nella notte tra mercoledì e giovedì dal pm Paolo De Angelis.
Di più, ieri la Nuova Sardegna in un articolo infarcito di espressioni come "quasi certamente", "sarebbe", "sembrano emergere", titola "Indipendentisti e nuove Br le inchieste pericolose del magistrato sotto tiro", tirando in ballo ancora una volta Bruno Bellomonte che "sarebbe (sic, ndr) il personaggio di collegamento fra le due organizzazioni".
E questa "sarebbe" informazione? Una informazione, indipendente dai poteri dello Stato e che non voglia rendersi protagonista di una caccia alle streghe di stampo maccartista nel nuovo millennio, dovrebbe innanzitutto preoccuparsi di rispondere ad alcune domande.
Che cos'è a Manca pro s'Indipendentzia? In quali battaglie politiche sono impegnati e quali metodi seguono i militanti di aMpI? Sono in qualche modo paragonabili con  quelli seguiti dalle Br?
Il Minuto, che per sua linea editoriale dà voce alle organizzazioni censurate dal sistema dell'informazione dominante, non avrebbe bisogno di rispondere a queste domande. Ma, contro mille bugie o illazioni non sorrette da alcuna prova, occorre ripetere duemila volte i fatti di cui si ha certezza.
A Manca pro s'Indipendentzia è una organizzazione comunista e indipendentista nata nel 2006 e lavora alle luce del sole. La formazione politica ha partecipato in forme diverse alle elezioni regionali del 2009 (nelle liste di Unidade pro s'Indipendentzia) e alle comunali di Sassari di quest'anno, conquistando l'1,2 per cento dei consensi col candidato sindaco Bruno Bellomonte, "presoneri indipendentista".
Seguendo un metodo sintetizzabile con la frase "andare al popolo", aMpI porta nel territorio - con assemblee organizzate campanile per campanile - la battaglia "contro il nucleare per la sovranità" in vista del referendum regionale della primavera 2011, dice no alla nuova caserma a Prato Sardo e affianca passo passo la mobilitazione del Movimento pastori sardi per l'Isola.
Ieri una delegazione del movimento era a Olbia con Felice Floris. Chi conosce un po' di storia italiana sa che i metodi delle Br sono sempre stati ben diversi. Essere comunisti e indipendentisti non è (ancora) un reato.
Secondo la XII disposizione transitoria della Costituzione lo sarebbe "riorganizzare sotto qualsiasi forma il disciolto partito fascista", ciò nonostante continuano impunemente la loro attività organizzazioni neofasciste come "Forza Nuova" e "Fiamma Tricolore". E il presidente del Consiglio (tessera P2 1816) non esita a chiedere a Pino Rauti - fondatore della formazione neofascista Ordine Nuovo (1)  - consigli su come affrontare il rivale Gianfranco Fini. Ma questa è un'altra storia. O così "sembra".

(f.o.)

(1) "Roma 1965. l'Istituto di Studi Militari "Alberto Polillo" organizza un convegno di studi sul tema della guerra rivoluzionaria. Al convegno (organizzato da Pino Rauti e Guido Giannettini e finanziato dallo Stato maggiore dell'Esercito) partecipano molti esponenti dell'estrema destra e, come osservatori, un gruppo di "studenti" fra cui Delle Chiaie e Merlino. Il convegno fornisce le indicazioni su cui, anni dopo, si svilupperà la strategia della tensione".
Nota tratta dal libro di Aldo Giannuli "Lo Stato parallelo. Cronologia 1942-1992", supplemento al numero 9 di "Avvenimenti" (1992).
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