L'estate calda della Sardegna tra attivismo, transizione ecologica e speculazione energetica

Facciamo chiarezza?
17 Luglio 2024
transizione energetica

In Sardegna, quella del 2024 è un'estate calda non solo per le alte temperature.

Lo sanno bene i comitati sorti in tutta l' isola contro la speculazione energetica e in difesa dei territori. Lo sanno bene anche gli attivisti del presidio pacifico del porto di Oristano, dove in queste ore è in atto lo sgombero dei gazebo da parte delle forze dell'ordine.

Gli attivisti, che durante la scorsa notte avevano cercato di bloccare il passaggio delle turbine dirette a Villacidro, riferiscono di voler evitare che 2500 pale eoliche invadano la Sardegna e sottolineano il loro diritto a difendere la loro terra contro una speculazione energetica travestita da transizione ecologica. Transizione ecologica che nei territori dello stato italiano grava pesantemente sulle spalle della Sardegna e di chi la abita.

Ebbene sì, perché se il problema dell'energia deve essere affrontato con un'attenta analisi, bisognerà chiamare le cose con il loro nome. Bisognerà dunque iniziare a fare chiarezza, dati precisi e leggi alla mano, anche su quali saranno i vantaggi per la Sardegna, bisognerà chiarire a chi abita l'isola il perché questa nuova forma di progresso dovrebbe portare ai grandi sacrifici richiesti alle comunità. Per fare un discorso che si pretenda onesto bisognerà altresì chiarire a chi gioverà la produzione di quest'energia sostenibile. Ai Sardi forse? Se così fosse attivisti e comunità potrebbero senza dubbio ragionarci.

Nei prossimi giorni, con l'obiettivo di condurre quest'analisi, la nostra redazione darà inizio a una nuova rubrica che con interviste e approfondimenti si occuperà di questo tema.

Fonte foto: Wikipedia

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