Cpr Macomer, la garante Testa: «Numerose le criticità dovute al regolamento Lamorgese»
Nuova visita della garante delle persone prive di libertà Irene Testa al Cpr di Macomer. Pubblichiamo integralmente il suo resoconto che dà l'idea della situazione in cui si trovano le persone lì trattenute
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Ritengo che nonostante gli importanti sforzi di gestione da parte del direttore e del cordinatore del cpr di Macomer per accogliere e accudire i trattenuti, siano numerose le criticità dovute in particolare al regolamento della Ministra Lamorgese estremamente limitato sia nel capitolato di spesa sia nelle disposizioni relative alla vita all'interno del centro. A partire dalle lenzuola monouso in tnt che vengono fornite, praticamente inutilizzabili. I trattenuti del centro dormono senza lenzuola poiché le lenzuola monouso in tnt danno elettricità statica.
Un'altro grave problema è rappresentato dal fatto che gli ospiti del cpr non possono usare il cellulare all'interno ma è a loro disposizione un telefono con la scheda telefonica. La maggior parte delle persone ospitate sono povere e nullatenenti, diventa molto difficile poter chiamare all'estero quotidianamente.
Sempre a causa del regolamento non possono essere fornite penne, matite, sedie, spugne e scope.
All'interno ho trovato situazioni schizofreniche, di persone che non dovrebbero neanche stare lì. L'aumento di permanenza fino a 18 mesi per persone che non hanno compiuto alcun reato e nelle condizioni addirittura peggiori di quelle di un carcere è inaccettabile. Gli ospiti presenti oggi erano 38, a breve questo numero raddoppierà e il personale non risulta in numero adeguato. Pur essendo un ex carcere le persone ospitate che dovrebbero essere custodite vivono una detenzione a tuti gli effetti. Sono scarse le attività e tutto è lasciato alla buona volontà di chi ci lavora. Nei prossimi giorni mi rivolgerò al Ministero degli interni per capire in che modo intendano gestire i prossimi arrivi nell'isola e se non ritengano di prevedere delle circolari omogenee sul tutto il territorio nazionale e nelle isole rispetto alla possibilità di poter usare il cellulare. A queste persone è stato tolto tutto, lasciamogli coltivare almeno gli affetti.