A Manca in campo con Su Majolu “per la lingua sarda come lingua ufficiale”

11 Dicembre 2012
Image
lingua-aMpI-210x300.jpg
(IlMinuto) – Cagliari, 11 dicembre – Il germe della discriminazione etnica come pratica che priva le persone dei loro diritti trattandole in modo ingiusto, intollerante, che le umilia, le offende sulla base di caratteristiche somatiche e/o culturali e/o sulla base dell’origine etnica e/o dell’appartenenza religiosa. Di costante discriminazione etnica subita dal popolo sardo attraverso la ripetuta e quotidiana cancellazione della lingua e della memoria storica parla una denuncia divulgata dalla sinistra indipendentista sarda. A Manca pro s'Indipendetzia si schiera contro il processo di estirpazione del sardo e appoggia la battaglia dell’associazione studentesca Su Majolu contro il centralismo del Governo Monti, che sta approvando una legge per ratificare la Carta europea delle lingue regionali e di minoranza. "Costretto a riconoscere il sardo come lingua, il Parlamento italiano - spiega a Manca in un comunicato stampa - sta puntando a sceglierle il livello più basso, in modo da non rendere nei fatti il sardo una lingua coufficiale all’italiano". Morale della favola: "sebbene il sardo sia la seconda lingua più parlata all’interno dello stato italiano” le altre nazioni senza stato potranno usufruire di maggiore tutela. Contro questo processo di sradicamento in favore di un'italianizzazione forzata, che vede e tratta la cultura della Sardegna come cultura subalterna, l'organizzazione indipendentista scenderà in piazza il 13 dicembre alle 10.00 insieme all’associazione Su Majolu, e appoggerà la battaglia che gli universitari sassaresi hanno promosso contro lo sgambetto che la politica italiana si prepara a fare alla lingua del popolo sardo. L'intento - afferma a Manca pro s'Indipendentzia - è di "creare un fronte unito per la lingua sarda come lingua ufficiale" per chiedere "che venga garantito l’insegnamento del sardo in tutte le scuole e le università sarde, che venga garantito il diritto di fare domanda e ricevere una risposta in sardo dai servizi pubblici, di avere una televisione, una radio e un giornale quotidiano totalmente in lingua sarda e l’istituzione di un corso di laurea di formazione dei maestri e dei professori". Tutti provvedimenti che per la sinistra indipendentista hanno una priorità assoluta, essendo gli unici strumenti che permetteranno "al sardo di non essere cancellato dalla colonizzazione”, e che “richiedono una forte volontà politica e risorse adeguate". E' arrivato il momento conclude a Manca "che la nostra lingua sia rispettata" e che abbia "pari dignità della lingua italiana". Insomma è giunta l'ora "che tutti i sardi siano messi nelle condizioni di rimpossessarsene, di parlarla e di saperla scrivere correttamente. [...] Come in tutte le altre nazioni senza stato, la lingua sarda sia anche una fonte di reddito per giovani laureati che trovino nella lingua e nella cultura sarda una sponda per il proprio futuro".

S.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA