UN ANNO FA. Sciopero generale della Sardegna: in 50mila a Cagliari per dire no alla crisi. Gli operai Alcoa: "Non molleremo mai"

5 Febbraio 2011
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(IlMinuto) – Cagliari, 5 febbraio 2010 – La “vertenza Sardegna” è scesa in piazza. Sono state circa 50mila le persone che hanno partecipato a Cagliari alla manifestazione – la più grande nella storia dell’autonomia – indetta da Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale regionale. Non solo l’emergenza Alcoa, ma l’Isola ha portato in strada tutta la sua rabbia e tutti i suoi conflitti sociali: dai precari della scuola e della pubblica amministrazione, agli operai della Vinyls di Porto Torres, agli studenti, ai giovani che non hanno mai avuto un lavoro. La crisi sta devastando l’economia dell’intera Isola. Un dato basta a rendere l’idea: nel solo Sulcis il numero di operai che percepiscono ammortizzatori sociali ha da poco superato il numero degli attivi. E alla sopravvivenza della Alcoa sono legati 2mila posti di lavoro della filiera dell’alluminio. Dal palco in piazza Yenne Susanna Camusso della Cgil ha ribadito il no alla cassa integrazione per gli operai di Portovesme, decisi a “non mollare mai”.”Gli impianti devono rimanere in marcia – ha detto – anche a costo di commissariare o requisire l’azienda”. Sono state numerose le adesioni al corteo, che ha visto la partecipazione di uno spezzone indipendentista organizzato da Ampi e Sni. I Cobas della scuola hanno diffuso una nota critica. “Ci piacerebbe comprendere – hanno scritto – perché si decide di manifestare tuttiinsiemeappassionatamente con i padroni di Confindustria, con i vertici della Chiesa e non si sente neanche l’esigenza di ragionare e di interloquire con tutte le organizzazioni che lottano veramente contro la svendita e l’umiliazione della nostra terra”.
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