"Tagliamo costi e privilegi della classe politica sarda". Zuncheddu presenta la proposta di legge "anticasta" dei Rossomori
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(IlMinuto) – Cagliari, 26 novembre – "Di fronte alla crisi economica che attraversa la società sarda, la classe politica deve cominciare a tagliare i suoi costi e privilegi". E' quanto ha spiegato ieri la consigliera regionale dei Rossomori, Claudia Zuncheddu, presentando alla stampa la proposta di legge per la riduzione dei costi della politica. Una proposta che - attraverso l'eliminazione delle diarie e la riduzione dello stipendio mensile del consigliere regionale - consentirebbe alla Regione Sardegna di risparmiare 6 o 7 milioni di euro all'anno: una fetta che corrisponde a circa il 3 per cento dell'intera Finanziaria regionale 2010. Attualmente un consigliere regionale - ha detto Zuncheddu - non prende meno di 9mila euro al mese (più di 10mila per i residenti a più di 35 chilometri da Cagliari). Se la proposta della presidente dei Rossomori venisse approvata i consiglieri vedrebbero almeno dimezzato il loro "stipendio mensile". Non basta. La proposta di legge prevede anche la riduzione dei viaggi rimborsabili, il controllo rigoroso delle consulenze esterne e l'abolizione della pensione dei consiglieri, con ulteriori benefici per le casse della Regione.
Zuncheddu dice no invece alla riduzione del numero di consiglieri regionali da 80 a 60. Una scelta che, se approvata, comporterebbe l'esclusione delle forze politiche minoritarie della istituzioni.
"Quello che a noi dispiace molto - ha sottolineato la consigliera regionale - è che stiamo portando avanti questa iniziativa politica in assoluta solitudine. La maggioranza dei consiglieri regionali preferisce ridurre il numero dei consiglieri e 'tagliare' la democrazia".
Zuncheddu dice no invece alla riduzione del numero di consiglieri regionali da 80 a 60. Una scelta che, se approvata, comporterebbe l'esclusione delle forze politiche minoritarie della istituzioni.
"Quello che a noi dispiace molto - ha sottolineato la consigliera regionale - è che stiamo portando avanti questa iniziativa politica in assoluta solitudine. La maggioranza dei consiglieri regionali preferisce ridurre il numero dei consiglieri e 'tagliare' la democrazia".
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