Eolico. Zuncheddu (Rossomori): "E' da marzo che chiediamo le dimissioni di Cappellacci"
(IlMinuto) - Cagliari, 21 luglio - "Già un anno fa, nel luglio 2009, quando il Presidente Cappellacci in una telefonata con un amico 'de sa cricca' disse che 'il problema della Sardegna erano i sardi', noi Rossomori dicemmo che affidare le sorti della Sardegna a Cappellacci era come 'affidare il pollaio alle volpi' e chiedemmo le sue scuse pubbliche".
E' quanto ricorda in una nota Claudia Zuncheddu, consigliere regionale e presidente dei Rossomori.
"Nel marzo 2010 - prosegue la sardista di sinistra - in una lettera aperta al presidente Cappellacci e nei dibattiti in aula consiliare, denunciammo l’arroganza con cui il Presidente portava avanti la politica di liquidazione e svendita dei beni pubblici, vedi l’eolico e le energie alternative, e le sue connivenze politiche con settori della 'finanza chiacchierata e collusa con interessi criminali e mafiosi sbarcati in Sardegna', chiedendone in quella occasione le dimissioni".
"Oggi - conclude - di fronte allo scenario istituzionalmente inquietante della cosiddetta P3, noi Rossomori non possiamo che sostenere con piacere e con coerenza la proposta di mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Cappellacci (...). I sardi tornino a decidere liberamente del proprio futuro".
E' quanto ricorda in una nota Claudia Zuncheddu, consigliere regionale e presidente dei Rossomori.
"Nel marzo 2010 - prosegue la sardista di sinistra - in una lettera aperta al presidente Cappellacci e nei dibattiti in aula consiliare, denunciammo l’arroganza con cui il Presidente portava avanti la politica di liquidazione e svendita dei beni pubblici, vedi l’eolico e le energie alternative, e le sue connivenze politiche con settori della 'finanza chiacchierata e collusa con interessi criminali e mafiosi sbarcati in Sardegna', chiedendone in quella occasione le dimissioni".
"Oggi - conclude - di fronte allo scenario istituzionalmente inquietante della cosiddetta P3, noi Rossomori non possiamo che sostenere con piacere e con coerenza la proposta di mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Cappellacci (...). I sardi tornino a decidere liberamente del proprio futuro".
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