Sciopero generale: Federazione della Sinistra e Sindacato de sa Natzione Sarda in piazza contro Tremonti
(IlMinuto) - Cagliari, 24 giugno - Aumentano le adesioni allo sciopero generale indetto dalla Cgil per dire no alla manovra finanziaria del Governo Berlusconi.
Domani a Cagliari e in tutta l'Isola scenderanno in piazza anche la Federazione della Sinistra (Pdci e Prc) e il Il Sindacato de sa Natzione Sarda.
"Siamo consapevoli che la manovra economica presentata dal governo non affronta la crisi, ma bensì l’aggrava, poiché taglia la spesa nei settori pubblici importati per garantire la ripresa e lo stato sociale. I tagli ai salari, alle pensioni, all’istruzione, alla ricerca alla cultura e ai servizi pubblici essenziali - scrive il Sindacato invitando a partecipare allo sciopero - accentuano ulteriormente la crisi, scaricandola sui ceti deboli e sulle amministrazioni locali che, per garantire i servizi essenziali, sono costrette ad aumentare le tasse". "Il governo italiano - precisano Gianni Fresu (Prc) e Claudio Giorgi (Pdci) - dopo aver salvato nell'anno precedente le banche e i grandi capitali dalla bancarotta, oggi, con argomenti che mistificano la realtà, sposta sulle spalle dei lavoratori dipendenti pubblici e privati l'intero costo di un debito che da privato è diventato pubblico".
Domani a Cagliari e in tutta l'Isola scenderanno in piazza anche la Federazione della Sinistra (Pdci e Prc) e il Il Sindacato de sa Natzione Sarda.
"Siamo consapevoli che la manovra economica presentata dal governo non affronta la crisi, ma bensì l’aggrava, poiché taglia la spesa nei settori pubblici importati per garantire la ripresa e lo stato sociale. I tagli ai salari, alle pensioni, all’istruzione, alla ricerca alla cultura e ai servizi pubblici essenziali - scrive il Sindacato invitando a partecipare allo sciopero - accentuano ulteriormente la crisi, scaricandola sui ceti deboli e sulle amministrazioni locali che, per garantire i servizi essenziali, sono costrette ad aumentare le tasse". "Il governo italiano - precisano Gianni Fresu (Prc) e Claudio Giorgi (Pdci) - dopo aver salvato nell'anno precedente le banche e i grandi capitali dalla bancarotta, oggi, con argomenti che mistificano la realtà, sposta sulle spalle dei lavoratori dipendenti pubblici e privati l'intero costo di un debito che da privato è diventato pubblico".
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