La morte dell'operaio Anas Elvio Caredda. Bianco (Cgil): "Richieste di sicurezza sul lavoro spesso inascoltate"

9 Giugno 2010
(IlMinuto) – Cagliari, 9 giugno - "Ancora un’altra morte bianca, un altro infortunio mortale sul lavoro. Non sappiamo quali siano le dinamiche del grave infortunio, ma chiediamo per l’ennesima volta garanzie affinché tutti i lavoratori possano, quotidianamente, rientrare alle proprie abitazioni sani e salvi". Così il segretario generale della Filt Cgil, Alessandro Bianco, commenta l'incidente sul lavoro che ieri ha provocato la morte di Elvio Caredda. L'uomo, operaio Anas, impegnato nel lavoro di pulizia sulla strada statale 198 nella vicinanze di Nurri, è stato investito ed ucciso un trattore guidato da un collega. Gli addetti dell'Anas hanno proclamato un giorno di sciopero (nel giorno del funerale di Caredda) e hanno chiesto un immediato incontro con i vertici dell'azienda.
"Troppe volte - scrive Bianco - le richieste di intervento di verifica e controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, fatte dalle organizzazioni sindacali, rimangono inascoltate, anzi, subite con malcelata sopportazione da parte degli organismi preposti al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro".
"Chiediamo - conclude il segretario della Filt Cgil - che l’Anas verifichi immediatamente la regolare applicazione delle norme in materia di sicurezza in tutti i cantieri stradali, sia quelli direttamente gestiti dall’Anas sia quelli appaltati a imprese esterne".
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