Accordo sul lavoro tra Cappellacci e Cgil, Cisl e Uil. Usb Sardegna: "Sceneggiata mediatica di venditori di fumo"

25 Giugno 2010
(IlMinuto) - Cagliari, 25 giugno - Solo e soltanto "una sceneggiata mediatica". E' questo il giudizio del sindacato di base Usb/Rdb Sardegna sull'accordo sulle politiche di sviluppo e lavoro firmato il 4 giugno scorso dal presidente della Regione Ugo Cappellacci e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Un accordo all'insegna delle politiche della "concertazione" - firmato a due settimane dallo sciopero generale - che per l'Unione sindacale di Base è il frutto di una "classe politica e sindacale incapace di programmare la crescita e lo sviluppo".
"Non capiamo - si legge in una nota - il senso di questo accordo, che nulla apporta sulla scena politica e sindacale in termini di sviluppo, di nuove spese, di nuove risorse, di nuovi obiettivi".
Secondo il sindacato di base l'accordo fra le organizzazioni confederali e  Cappellacci non porterà a nulla di buono per i sardi. "La politica regionale - sottolinea Usb Sardegna - trova copertura nella sua azione svolta dall’affiancamento e concertazione con le organizzazioni sindacali, e viceversa, le organizzazioni sindacali conquistano il palcoscenico dei media 'facendo vedere che stanno lavorando al problema', assieme alla politica, per risolvere i problemi regionali".
"Ma riteniamo - conclude la nota del sindacato di base - che da tanto polverone non emerga niente, stanno vendendo fumo. Siamo certi, e vorremmo sbagliarci volentieri, che gli indicatori economici dello stato di salute regionale non miglioreranno nel corso dei prossimi anni. Chi pagherà il conto sarà ancora una volta il popolo sardo".

 

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