Accordo sul lavoro tra Cappellacci e Cgil, Cisl e Uil. Usb Sardegna: "Sceneggiata mediatica di venditori di fumo"
(IlMinuto) - Cagliari, 25 giugno - Solo e soltanto "una sceneggiata mediatica". E' questo il giudizio del sindacato di base Usb/Rdb Sardegna sull'accordo sulle politiche di sviluppo e lavoro firmato il 4 giugno scorso dal presidente della Regione Ugo Cappellacci e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Un accordo all'insegna delle politiche della "concertazione" - firmato a due settimane dallo sciopero generale - che per l'Unione sindacale di Base è il frutto di una "classe politica e sindacale incapace di programmare la crescita e lo sviluppo".
"Non capiamo - si legge in una nota - il senso di questo accordo, che nulla apporta sulla scena politica e sindacale in termini di sviluppo, di nuove spese, di nuove risorse, di nuovi obiettivi".
Secondo il sindacato di base l'accordo fra le organizzazioni confederali e Cappellacci non porterà a nulla di buono per i sardi. "La politica regionale - sottolinea Usb Sardegna - trova copertura nella sua azione svolta dall’affiancamento e concertazione con le organizzazioni sindacali, e viceversa, le organizzazioni sindacali conquistano il palcoscenico dei media 'facendo vedere che stanno lavorando al problema', assieme alla politica, per risolvere i problemi regionali".
"Ma riteniamo - conclude la nota del sindacato di base - che da tanto polverone non emerga niente, stanno vendendo fumo. Siamo certi, e vorremmo sbagliarci volentieri, che gli indicatori economici dello stato di salute regionale non miglioreranno nel corso dei prossimi anni. Chi pagherà il conto sarà ancora una volta il popolo sardo".
Un accordo all'insegna delle politiche della "concertazione" - firmato a due settimane dallo sciopero generale - che per l'Unione sindacale di Base è il frutto di una "classe politica e sindacale incapace di programmare la crescita e lo sviluppo".
"Non capiamo - si legge in una nota - il senso di questo accordo, che nulla apporta sulla scena politica e sindacale in termini di sviluppo, di nuove spese, di nuove risorse, di nuovi obiettivi".
Secondo il sindacato di base l'accordo fra le organizzazioni confederali e Cappellacci non porterà a nulla di buono per i sardi. "La politica regionale - sottolinea Usb Sardegna - trova copertura nella sua azione svolta dall’affiancamento e concertazione con le organizzazioni sindacali, e viceversa, le organizzazioni sindacali conquistano il palcoscenico dei media 'facendo vedere che stanno lavorando al problema', assieme alla politica, per risolvere i problemi regionali".
"Ma riteniamo - conclude la nota del sindacato di base - che da tanto polverone non emerga niente, stanno vendendo fumo. Siamo certi, e vorremmo sbagliarci volentieri, che gli indicatori economici dello stato di salute regionale non miglioreranno nel corso dei prossimi anni. Chi pagherà il conto sarà ancora una volta il popolo sardo".
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