Zone franche urbane: l'Ue boccia Scajola. A rischio i piccoli paradisi fiscali a Cagliari, Quartu e Iglesias
(IlMinuto) – Cagliari, 16 gennaio - Esenzione dalle imposte sui redditi per cinque anni. Niente Irap e Ici ed esenzione anche dal pagamento dei contributi previdenziali. Era questa la promessa fatta dal Governo - prima di centrosinistra e poi di centrodestra - ai piccoli e medi imprenditori per favorire l'avvio di nuove aziende e attività economiche nei quartieri più disagiati di 23 città in Italia: fra queste Iglesias, Cagliari e Quartu Sant'Elena. La promessa di piccoli paradisi fiscali - finanziati complessivamente con 50 milioni di euro per anno - che rischia a breve di trasformarsi in un brutto sogno, a causa degli errori di un Governo che il primo cittadino di Quartu Sant'Elena Gigi Ruggeri ha definito di "dilettanti e buffoni".
Dopo anni di procedure burocratiche (risalenti ai tempi dell'Esecutivo Prodi) a fine novembre il percorso per l'istituzione delle 23 zone franche urbane sembrava giunto al termine, con la firma di un accordo tra Governo e sindaci nella sede del Ministero dello Sviluppo economico. Un protocollo che il ministro Claudio Scajola aveva definito "una grande atto di fiducia verso il Mezzogiorno". Un accordo che, poco dopo, il "fiducioso" Ministro ha svuotato di contenuti con l'approvazione del cosiddetto decreto "Milleproroghe".
"La nuova norma - si può leggere sul profilo Facebook del Comune di Iglesias - modifica regolarmente lo spessore e le modalità di intervento delle Zfu, trasformando le esezioni fiscali precedenti in un contributo che: rimborserà il 60% dell'Ici e dei contributi versati dalla nuove imprese. E' evidente come questa modifica svuoti le Zfu di gran parte del loro fattore attrattivo". In altre parole, con un bel regalo di Natale, il Governo che a parole detassa nei fatti ha eliminato quasi tutte le esenzioni fiscali previste in zone urbane con un altissimo tasso di disoccupazione. "Le aziende - prosegue la nota - non solo non beneficeranno di sgravi fiscali ma al contrario dovranno perfino pagare le tasse sul contributo ottenuto". Non solo, le modifiche al ribasso degli aiuti programmati rischiano di fare saltare tutto il progetto zone franche. Le modifiche introdotte nel "Milleproroghe" annullano infatti la autorizzazione dell'Unione Europea, necessaria e arrivata nell'ottobre 2009.
L'unica strada percorribile per non incorrere nella bocciatura dell'Europa - sostiene l'Associazione nazionale dei Comuni italiani - è il ripristino degli aiuti fiscali previsti prima del "pasticciaccio" combinato da Scajola. Sarà questa la richiesta che il sindaco di Quartu Ruggeri, e il primo cittadino di Iglesias, Pierluigi Carta, avanzeranno al tavolo del Governo nell'incontro fissato per il 21 gennaio a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico.
Dopo anni di procedure burocratiche (risalenti ai tempi dell'Esecutivo Prodi) a fine novembre il percorso per l'istituzione delle 23 zone franche urbane sembrava giunto al termine, con la firma di un accordo tra Governo e sindaci nella sede del Ministero dello Sviluppo economico. Un protocollo che il ministro Claudio Scajola aveva definito "una grande atto di fiducia verso il Mezzogiorno". Un accordo che, poco dopo, il "fiducioso" Ministro ha svuotato di contenuti con l'approvazione del cosiddetto decreto "Milleproroghe".
"La nuova norma - si può leggere sul profilo Facebook del Comune di Iglesias - modifica regolarmente lo spessore e le modalità di intervento delle Zfu, trasformando le esezioni fiscali precedenti in un contributo che: rimborserà il 60% dell'Ici e dei contributi versati dalla nuove imprese. E' evidente come questa modifica svuoti le Zfu di gran parte del loro fattore attrattivo". In altre parole, con un bel regalo di Natale, il Governo che a parole detassa nei fatti ha eliminato quasi tutte le esenzioni fiscali previste in zone urbane con un altissimo tasso di disoccupazione. "Le aziende - prosegue la nota - non solo non beneficeranno di sgravi fiscali ma al contrario dovranno perfino pagare le tasse sul contributo ottenuto". Non solo, le modifiche al ribasso degli aiuti programmati rischiano di fare saltare tutto il progetto zone franche. Le modifiche introdotte nel "Milleproroghe" annullano infatti la autorizzazione dell'Unione Europea, necessaria e arrivata nell'ottobre 2009.
L'unica strada percorribile per non incorrere nella bocciatura dell'Europa - sostiene l'Associazione nazionale dei Comuni italiani - è il ripristino degli aiuti fiscali previsti prima del "pasticciaccio" combinato da Scajola. Sarà questa la richiesta che il sindaco di Quartu Ruggeri, e il primo cittadino di Iglesias, Pierluigi Carta, avanzeranno al tavolo del Governo nell'incontro fissato per il 21 gennaio a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico.
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