Politica: sotto il Palazzo di viale Trento la rabbia dei lavoratori
(IlMinuto) – Cagliari, 22 giugno – Si apre con la protesta dei lavoratori l’estate della Giunta Cappellacci. Questa mattina, di fronte al palazzo della Regione, si sono infatti ritrovati dietro le bandiere di Cgil, Cisl e Uil i protagonisti di tre diverse vertenze: gli operai della Portovesme srl, i minatori di Furtei e le addette alla pulizia degli uffici regionali.
I lavoratori della Portovesme srl, che hanno prima bloccato al traffico viale Trento e poi occupato un androne del palazzo, chiedono alla Giunta il rispetto dell’impegno a inserire nel collegato alla Finanziaria regionale l’autorizzazione all’autoproduzione dell’energia eolica (ciò consentirebbe di salvaguardare buona parte degli occupati).
Pretendono il “rispetto degli impegni” anche i minatori di Furtei: centinaia di lavoratori che attendono la promessa anticipazione della cassa integrazione da parte della Regione. In questi mesi gli stessi minatori hanno tra l’altro dato un contributo fondamentale alla salvaguardia dell’ambiente, evitando che il cianuro utilizzato nelle lavorazioni venisse assorbito dai terreni circostanti.
Non meno giustificata la rabbia delle addette delle pulizie: “Da circa due anni – ha spiegato Monica Porcedda della Cisl - centinaia di persone attendono di rientrare a lavoro, come promesso dalla Giunta guidata da Renato Soru nel momento in cui fu introdotto il nuovo appalto”.
Non ha invece avuto luogo, forse per il sovrapporsi di tante mobilitazioni, l’annunciata manifestazione del movimento Master and Back.
I lavoratori della Portovesme srl, che hanno prima bloccato al traffico viale Trento e poi occupato un androne del palazzo, chiedono alla Giunta il rispetto dell’impegno a inserire nel collegato alla Finanziaria regionale l’autorizzazione all’autoproduzione dell’energia eolica (ciò consentirebbe di salvaguardare buona parte degli occupati).
Pretendono il “rispetto degli impegni” anche i minatori di Furtei: centinaia di lavoratori che attendono la promessa anticipazione della cassa integrazione da parte della Regione. In questi mesi gli stessi minatori hanno tra l’altro dato un contributo fondamentale alla salvaguardia dell’ambiente, evitando che il cianuro utilizzato nelle lavorazioni venisse assorbito dai terreni circostanti.
Non meno giustificata la rabbia delle addette delle pulizie: “Da circa due anni – ha spiegato Monica Porcedda della Cisl - centinaia di persone attendono di rientrare a lavoro, come promesso dalla Giunta guidata da Renato Soru nel momento in cui fu introdotto il nuovo appalto”.
Non ha invece avuto luogo, forse per il sovrapporsi di tante mobilitazioni, l’annunciata manifestazione del movimento Master and Back.
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