Progetto BioVeg a Lodè. I bambini alla scoperta della biodiversità
La scorsa settimana un nutrito gruppo di bambini di Lodè ha preso parte al progetto BioVeg grazie all’uscita didattica a Sant’Anna, frazione di Lodè ai piedi del Montalbo, dedicata all’osservazione, all'indagine ed alla scoperta dell’agro-biodiversità.
Il progetto BioVeg (BIOdiversità VEGetale), promosso dall’amministrazione comunale e dal Centro Educazione Ambientale e alla Sostenibilità di Lodè, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, punta a migliorare nel tempo l’integrazione e l’equilibrio delle risorse agricole e zootecniche seguendo i principi dell’agroforestry privilegiando le produzioni di qualità e la sostenibilità degli interventi, focalizzando l’attenzione sull’ecosistema nel suo complesso e sulle comunità che lo abitano.
«L’obiettivo del progetto – affermano dal Ceas – è di coinvolgere, attraverso un processo partecipativo gli attori sociali del territorio e gli Enti di ricerca e di vigilanza ambientale nel recuperare, valorizzare, diffondere il patrimonio genetico di biodiversità, gestendo gli ecosistemi minacciati dalle attività antropiche, in modo sostenibile per contrastare la perdita di biodiversità».
Il progetto ha coinvolto i bambini che frequentano la Ludoteca comunale di Lodè, guidati dal personale dei servizi Socio-Educativi comunali, da quello del CEAS e dai “custodi della biodiversità” in un percorso sensoriale, all'interno di un campo collezione, nell’azienda “Su Cunzatu de Vitale”, con la finalità di conoscere antiche varietà di pero e di fagioli sardi. L’intera uscita didattica è stata fondata sul metodo montessoriano di sperimentare, giocare e promuovere attività pratiche, grazie alle quali si può poi trasmettere loro conoscenze e segreti della natura in relazione al motto “imparare facendo”.
I partecipanti sono stati coinvolti innanzitutto nella raccolta e nella degustazione di pere della varietà locale “Pirinzinu” e successivamente in un laboratorio didattico-culinario, incentrato sulla preparazione di dolci, utilizzando proprio le confetture ottenute dalla trasformazione dei frutti. Si è messo in evidenza soprattutto il valore del recupero di queste antiche e locali varietà di pere, le loro proprietà nutraceutiche e il possibile utilizzo in campo commerciale con il loro utilizzo in campo alimentare. In ultima battuta i bambini hanno partecipato ad un laboratorio di riciclo didattico-vivaistico: esso consisteva infatti sul trapianto di piante aromatiche e sulla semina di tre antiche varietà di fagiolo, in vasetti ottenuti dal recupero e riciclo di bottiglie di plastica. Per mezzo di queste esperienze essi hanno potuto comprendere meglio il valore di accompagnare i ritmi della natura, l’importanza dello stare assieme all’aria aperta, l’allegria nel lavorare e nel curare piccole piante pronte a crescere e a regalare i propri frutti: un’educazione ambientale immersiva direttamente sul campo.
m.p.