"Usciamo dalle riserve e riprendiamoci la terra". Lunedì sit-in contro la caserma di Pratosardo

7 Làmpadas 2013
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(IlMinuto) – Cagliari, 7 giugno – "Il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, dopo aver negato l'esistenza degli usi civici a Pratosardo, e poi nascosto il tentativo di sgravio di questi da parte della sua amministrazione, ora tenta di giustificare le infrazioni del Comune creando confusione e dando nuovamente informazioni sbagliate. Bianchi infatti afferma che gli usi civici non sono mai stati esercitati dal 1928, tralasciando il fatto che le terre civiche per legge sono comunque inalienabili alla comunità, quanto inusucapibili e imprescrittibili, per cui non c'è una scadenza temporale di utilizzo". E' quanto afferma la sezione nuorese Paschedda Zau di a Manca pro s'Indipendentzia rispondendo alle dichiarazioni del Sindaco del Pd Bianchi, il quale afferma, dalle pagine del quotidiano L'Unione Sarda, che dal 1928 a oggi nell'area in questione non sono mai stati esercitati gli usi civici, e che il comune ha ceduto quello stesso anno i terreni per 60mila lire, sottolineando anche che si sta costruendo nella superficie in questione una caserma che c'era già. A Manca ribatte che "la proprietà delle terre civiche non è di un'amministrazione comunale ma solo della comunità intera. [...] Il sindaco sappia che sulla questione della Caserma costruita coi soldi pubblici e sulle terre civiche, sui vari sotterfugi creati per giustificarla, sulle continue bugie, peraltro sistematicamente smascherate da parte nostra, non arretreremo di un solo millimetro: la nostra è una battaglia per lo sviluppo e il lavoro non una protesta fine a sé stessa". Ciò che chiede la sinistra indipendentista è il rispetto di una legge che possa avvantaggiare la comunità nuorese. Proprio in difesa della comunità e per "riaffermare l'appartenenza della Sardigna al popolo sardo, il solo ad avere voce in capitolo sul proprio futuro", lunedì 10 giugno a partire dalle 10.00 di fronte alla sede del Comune di Nuoro, si svolgerà un sit-in promosso dalla stessa organizzazione politica. "La lotta contro l'occupazione militare e la lotta per la riappropriazione delle nostre terre - si legge in una nota diffusa sul social network Facebook - fanno parte dello stesso problema: eliminare i recinti che tengono il popolo sardo in una riserva. Le terre civiche possono essere più di una fonte di sopravvivenza, più di una fonte di sviluppo, esse possono essere quello che tiene il popolo sardo unito perché non sono di una proprietà privata ma collettiva, quindi più difficile da corrompere e calpestare".

S.P.
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