Fischia il vento in Sardegna. Consulta Rivoluzionaria versus campagna elettorale: la posizione di Sni
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(IlMinuto) - Cagliari, 24 ottobre - Martoriata da disastri ambientali, economici, occupazionali, privata di cultura e lingua, la Sardegna stenta a vivere con dignità. In queste acque nuotano i diversi partiti che si fanno promotori del rinnovamento e che pubblicizzano una Sardegna sorridente. Sono gli stessi soggetti politici che sabato scorso si sono riuniti a Villa Devoto dando il via alla prossima campagna elettorale. Un campagna che secondo Sardigna Natzione Indipendentzia incarna il "sistema della sovranità mediata, delle clientele, delle mangiatoie palesi e nascoste, delle sacrestie del controllo sociale a spese dei controllati, dei favori agli affaristi, ai monopoli ed agli intellettuali di appoggio". Modi d'agire, se così si possono definire, che Bustianu Cumpostu, coordinatore nazionale dell'organizzazione indipendentista Sni, definisce, in un'analisi articolata, "macchine spargi-narcotico" messe in moto da "primarie del Pd, processioni sindacali, nuotate grilline, riesumazioni berlusconiane minacciate dalla destra ed auspicate dalla sinistra". Il tutto a fare "da sottofondo alla succursale sarda, che da una parte vede in scena Cappellacci che chiede a Monti di moderare sa tirannia e dall’altra Uras (Sel) e Lai (Pd) che si ergono a difensori del barone buono e scaricano le responsabilità sul defunto (politicamente) Berlusconi facendo trasparire quanto a loro manchi non avendo un cattivo all’altezza per sostituirlo". In questo andirivieni animato dai comizi, nell'isola si respira anche un'aria diversa, inconsueta, mai vista prima d'ora. E' l'aria agitata dalla Consulta Rivoluzionaria che, - precisa Sni - "insieme a tutti i sardi liberi che stanno aderendo consulterà le comunità sarde e chiamerà il popolo sardo alla rivoluzione, al ribaltamento dei rapporti tra la gente e il governo regionale e tra la Nazione Sarda e lo Stato Italiano". Insieme agli aderenti alla Consulta anche Sardigna Natzione parteciperà all'assemblea generale del 7 novembre a Cagliari (via Roma alle 9.30 - fronte palazzo Regione sarda) e chiederà "ai politici del disastro, che hanno governato la Sardegna per conto dei loro baroni, di dimettersi per danno al popolo sardo e a non reiterarlo ricandidandosi nello stesso contesto".
S.P.
Fotografia di nulla. Fonte Flickr
S.P.
Fotografia di nulla. Fonte Flickr
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