Concerti: a Cagliari “Gioia e Rivoluzione” con gli Area
Image
(IlMinuto) – Cagliari, 15 novembre –
"Nei tuoi occhi c'è una luce
che riscalda la mia mente
con il suono delle dita
si combatte una battaglia
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare" ("Gioia e Rivoluzione", Area)
La serata di venerdì 11 Novembre ha dato il via alla versione “invernale” del festival jazz “Musica sulle Bocche”, che il direttore artistico Enzo Favata, noto sassofonista e compositore, ha saputo trasportare in un ambiente completamente diverso da quello estivo, per il quale il festival è ben noto. La serata ha preso il via con uno scenario affascinante creato da varie immagini delle passate undici edizioni del festival proiettate sullo sfondo del palco e accompagnate dalla performance elettronica del dj cagliaritano Renato Figoli. Mentre la musica sfuma, e prima che il sipario si apra e lasci posto allo storico gruppo degli Area, in una line up composta da Fariselli, Tofani e Tavolazzi e accompagnati da U.T. Ghandi alla batteria, Favata sale sul palco e apre uno spazio invitando a parlare sul palco Bettina Pitzurra, una delle sette donne che fanno lo sciopero della fame di fronte al palazzo della Regione, contro Equitalia e per chiedere l’applicazione dell’art 51 dello Statuto Regionale. Dopo l’appello della Pitzurra al fine di sensibilizzare la platea, il sipario si apre con i suoni del chitarrista ed ex monaco Tofani che con la sua Trikanta Veena, particolare strumento di sua costruzione, produce melodie e disarmonie, suoni, rumori che trasportano l’ascoltatore in una terra molto lontana e antica qual è l’India. Il resto del gruppo si unisce a Tofani, e inizia il vivo del concerto, con “Sedimentazioni”, seguito da “Cometa Rossa” che sfumando si congiunge a “Nervi Scoperti” nel mezzo quale U.T Ghandi esegue un solo di chiara ispirazione jazzistica. In “Gerontocrazia”, un tempo preceduto da una lunga cantilena greca eseguita da Demetrio Stratos – morto nel 1979 - Fariselli esegue l'epitaffio di Seikilos come introduzione, il più antico esempio superstite di una composizione musicale, completo di note e parole in fenicio. Il gruppo termina con brani più noti come “Elefante Bianco”, “La Mela di Odessa” e “Luglio Agosto e Settembre Nero”. In quest’ultimo Fariselli chiede al pubblico di prendere in mano le chiavi di casa e di farle tintinnare, in ricordo delle chiavi che gli anziani palestinesi portano al collo in ricordo delle case che ormai non hanno più in seguito al conflitto, e che tramandano di padre in figlio. Al termine del brano tutta la platea si alza in piedi, e comincia un applauso che durerà alcuni minuti, fino al rientro sul palco dei musicisti, che con “Gioia e Rivoluzione” salutano il pubblico del Teatro Massimo. Il viaggio musicale degli Area dura da quasi quarant’anni e proseguirà ancora a lungo.
A. L.
"Nei tuoi occhi c'è una luce
che riscalda la mia mente
con il suono delle dita
si combatte una battaglia
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare
che ci porta sulle strade
della gente che sa amare" ("Gioia e Rivoluzione", Area)
La serata di venerdì 11 Novembre ha dato il via alla versione “invernale” del festival jazz “Musica sulle Bocche”, che il direttore artistico Enzo Favata, noto sassofonista e compositore, ha saputo trasportare in un ambiente completamente diverso da quello estivo, per il quale il festival è ben noto. La serata ha preso il via con uno scenario affascinante creato da varie immagini delle passate undici edizioni del festival proiettate sullo sfondo del palco e accompagnate dalla performance elettronica del dj cagliaritano Renato Figoli. Mentre la musica sfuma, e prima che il sipario si apra e lasci posto allo storico gruppo degli Area, in una line up composta da Fariselli, Tofani e Tavolazzi e accompagnati da U.T. Ghandi alla batteria, Favata sale sul palco e apre uno spazio invitando a parlare sul palco Bettina Pitzurra, una delle sette donne che fanno lo sciopero della fame di fronte al palazzo della Regione, contro Equitalia e per chiedere l’applicazione dell’art 51 dello Statuto Regionale. Dopo l’appello della Pitzurra al fine di sensibilizzare la platea, il sipario si apre con i suoni del chitarrista ed ex monaco Tofani che con la sua Trikanta Veena, particolare strumento di sua costruzione, produce melodie e disarmonie, suoni, rumori che trasportano l’ascoltatore in una terra molto lontana e antica qual è l’India. Il resto del gruppo si unisce a Tofani, e inizia il vivo del concerto, con “Sedimentazioni”, seguito da “Cometa Rossa” che sfumando si congiunge a “Nervi Scoperti” nel mezzo quale U.T Ghandi esegue un solo di chiara ispirazione jazzistica. In “Gerontocrazia”, un tempo preceduto da una lunga cantilena greca eseguita da Demetrio Stratos – morto nel 1979 - Fariselli esegue l'epitaffio di Seikilos come introduzione, il più antico esempio superstite di una composizione musicale, completo di note e parole in fenicio. Il gruppo termina con brani più noti come “Elefante Bianco”, “La Mela di Odessa” e “Luglio Agosto e Settembre Nero”. In quest’ultimo Fariselli chiede al pubblico di prendere in mano le chiavi di casa e di farle tintinnare, in ricordo delle chiavi che gli anziani palestinesi portano al collo in ricordo delle case che ormai non hanno più in seguito al conflitto, e che tramandano di padre in figlio. Al termine del brano tutta la platea si alza in piedi, e comincia un applauso che durerà alcuni minuti, fino al rientro sul palco dei musicisti, che con “Gioia e Rivoluzione” salutano il pubblico del Teatro Massimo. Il viaggio musicale degli Area dura da quasi quarant’anni e proseguirà ancora a lungo.
A. L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA