Documento: mozione di sfiducia al Presidente della Regione Cappellacci (20 luglio)
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
MOZIONE BRUNO – URAS – SALIS - AGUS – BARRACCIU – BEN AMARA – CARIA – COCCO Daniele Secondo – COCCO Pietro – CUCCA – CUCCU – DIANA Giampaolo – ESPA – LOTTO – MANCA – MARIANI – MELONI Marco – MELONI Valerio – MORICONI – PORCU – SABATINI – SANNA Gian Valerio – SECHI - SOLINAS Antonio – SORU – ZEDDA Massimo – ZUNCHEDDU di sfiducia al Presidente della Regione.
Il Consiglio Regionale
DATO ATTO che lo stato di emergenza sociale ed economica in cui versa la Sardegna non può essere scaricata interamente sulla crisi economica globale del momento che è evidente a tutti l’inconsistenza delle iniziative assunte in questo inizio di legislatura dalla Giunta Regionale sui temi del lavoro, dello sviluppo, dell’occupazione, della scuola, della sanità e del territorio;
RILEVATO che si va sviluppando un contesto nel quale la Sardegna vive una condizione economica e sociale drammatica per la quale dall’inizio della legislatura questa maggioranza nulla ha fatto di positivo e concreto, salvo subire passivamente una infinita sequenza di penalizzazioni e delegittimazioni: dai Fondi Fas, alle nuove entrate previste dall’articolo 8 dello Statuto e per finire con le conseguenze gravissime della recente manovra correttiva dello Stato;
EVIDENZIATO per altro che il Presidente della Regione, sistematicamente assente dal confronto politico con il Consiglio Regionale, ha di fatto mentito davanti al Parlamento Sardo e dunque ai sardi, dichiarando di non aver mai compiuto alcun atto che non fosse per il bene e l’interesse della Sardegna, e che gli incontri con un articolato sistema affaristico dedito all’interesse speculativo nel campo dell’energia e del mattone, lo smentisce clamorosamente;
PRESO ATTO infatti del coinvolgimento del Presidente della Regione nei fatti legati agli affari sull’eolico in Sardegna e alla presunta partecipazione ad associazioni segrete che tendevano a condizionare e orientare a proprio favore i legittimi poteri istituzionali;
CONSTATATO che le recenti vicende giudiziarie mettono in crescente evidenza l’influenza che gruppi di potere non meglio definiti hanno esercitato sulla politica regionale e sugli interessi generali della Sardegna;
CONSAPEVOLI che la magistratura avrà modo di fare piena luce e di dissipare ogni dubbio e sospetto che emerge dalle torbide vicende che le cronache riportano da alcune settimane;
VALUTATO tuttavia che per un giudizio politico non vi è alcun bisogno di attendere l’esito finale delle indagini dal momento che la frequentazione di noti “faccendieri” da parte di chi ha responsabilità elevatissime di governo, non può in alcun modo trovare giustificazione neppure sotto forma di imprudenza, di gentilezza o di subordinazione alle indicazioni dei propri dirigenti nazionali di partito;
CONSIDERATO che la gravità di tali comportamenti, che hanno interferito non poco sul rispetto delle norme e delle leggi vigenti, hanno condizionato la libera e trasparente azione delle istituzioni autonomistiche ed hanno delegittimato il governo regionale facendo scempio dell’Autonomia e dell’etica pubblica come mai è accaduto in 60 anni di autonomia;
VALUTATO che anche la difesa assunta dal Presidente, improntata su una sorta di “sprovvedutezza comportamentale”, mal si concilia con le dotazioni morali, culturali ed intellettuali minime che sono richieste a chi è investito da un mandato di governo di straordinaria rilevanza e delicatezza;
RITENUTO che il Presidente della Regione, la Giunta e la maggioranza non siano più in grado di esercitare credibilità, autorevolezza e conseguente azione politica con riguardo ai bisogni concreti della società sarda e che questa legislatura appare pertanto lesa mortalmente nel suo presupposto etico, morale e di fedeltà alle leggi e allo Statuto di autonomia
dichiara
Ai sensi e per gli effetti degli articoli 35 e 37 dello Statuto speciale di autonomia della Regione Sardegna la sfiducia politica, morale ed istituzionale al Presidente della Regione e alla Giunta Regionale.