Guida Sushi di Gambero Rosso: un omaggio alla cultura culinaria nipponica tra tecniche tradizionali ed esperimenti più creativi

Promosse sette insegne sarde: una sola con Tre Bacchette a Olbia e due tra i migliori delivery a Cagliari
13 Giugno 2024
olbia

Sushi: combinazione perfetta tra le parole “su” (aceto) e “meshi” (riso), arte antica che ha conquistato i palati di tutto il mondo e che ritorna ad essere celebrata nella nuova edizione della Guida Sushi 2025 edita da Gambero Rosso.

Tra sushi bar, insegne fusion, fine dining, osterie, take-away e delivery, la Guida del Gambero interpreta questo nuovo scenario con una selezione accurata dei migliori luoghi dove gustare il cibo giapponese più famoso al mondo: 223 indirizzi di insegne che hanno investito in qualità e innovazione, tra sapori autentici, ma anche contaminazioni più moderne, per un cibo sempre più popolare che continua ad attirare nuovi consumatori.

In questo volume ci sono tante storie di amore per la cultura nipponica, storie di giapponesi che hanno voluto trasmettere al nostro Paese la grande eredità gastronomica di cui sono testimoni e storie di italiani, folgorati dal fascino della cucina del Sol Levante. La nostra selezione cerca di evidenziare le esperienze di eccellenza incentrate intorno al sushi”, spiega Pina Sozio, curatrice della Guida.

Sono 32 le eccellenze che offrono le migliori proposte di sushi lungo tutto lo stivale: la maggior parte si concentra a Milano, da sempre città aperta alle influenze internazionali e oggi capitale della cucina giapponese in Italia. Regioni come Puglia e Campania, più legate alle tradizioni mediterranee, si rivelano una vera e propria sorpresa in materia di sushi. Negli ultimi anni, infatti, entrambe hanno assistito a un incremento significativo di ristoranti che offrono specialità giapponesi, spesso reinterpretate con un tocco locale. Assente il Molise.

E la Sardegna? Nell'isola sono sette le insegne che hanno meritato l’ingresso nella Guida, con un predominio netto di eccellenza, degno delle Tre Bacchette, per il locale di Olbia Mizuna Japanese Restaurant. Per chi voglia provare una vera cucina giapponese, di altissima qualità, frutto di ingredienti di prim'ordine e realizzata secondo i rigidi canoni nipponici, l’indirizzo giusto è a San Pantaleo, un caratteristico borgo a due passi dalla Costa Smeralda. Aperta nel 2020 dai fratelli Antonio e Luigi Giacometti, rispettivamente responsabile di sala e chef, con la complicità dell'amico Vincenzo Annunziata, che si occupa della gestione, l'insegna nell'arredamento richiama le belle case giapponesi, tra mobili in bambù, carta di riso alle pareti e ampie vetrate. L'assaggio del sashimi (di spigole, ricciole, tonno rosso o gamberi) chiarisce la qualità della materia prima, porzionata con tagli impeccabili. Le preparazioni col riso non sono da meno, la temperatura di servizio è ideale e contribuisce a rendere ogni boccone armonico ed equilibrato. Vasta la gamma di sushi, tra hosomaki, uramaki e nigiri dalla qualità sempre altissima. In menu non manca l'incursione di qualche ingrediente locale, come nel sashimi di tonno rosso, tartufo nero di Laconi e salsa allo yuzu. Spazio anche a mushipan (pane cotto a vapore e farcito), shirumono (zuppe), yakimono (pietanze grigliate), tataki, gyoza o tempura. Unico difetto: il locale è stagionale.

Non è finita qui, la Sardegna vince anche con due insegne cagliaritane per i migliori delivery e take away. Parliamo di Bento e di SecciSushi. Il primo è un localino in zona tribunale, che da subito si è distinto per una proposta di altissimo livello, in cui accanto a preparazioni calde non manca una vasta scelta di sushi. Nigiri e maki molto equilibrati nel rapporto riso e pesce e la qualità della materia prima si sente al primo assaggio. Ottimo il sashimi (soprattutto tonno e pesce bianco, ma anche il salmone convince). In origine gli spazi erano più limitati e si puntava soprattutto sull'asporto, poi il locale si è ingrandito e ora si può scegliere di consumare all'interno grazie ad alcuni tavolini. Stoviglie usa e getta, tutto compostabile. Il secondo, il SecciSushi è un'apertura recente in città, ma i cagliaritani conoscono molto bene il marchio. È stato ideato diversi anni fa da Davide Secci, storico operatore ittico del Mercato di San Benedetto, che nel tempio cagliaritano del pesce ha mosso i primi passi proprio con le preparazioni nipponiche. In men che non si dica il box è diventato un punto fisso per gli amanti del genere. Da qui alle consegne effettuate da un laboratorio più grande il passo è stato breve, fino a arrivare all'apertura all'apertura del SecciSushi. Pochi tavoli, ma un menu completo che vede, oltre a tante varietà di sushi e sashimi, anche alcuni piatti del giorno ispirati alla cucina tipica. A far da padrone sono una materia prima tra le migliori dell'isola e l'arte culinaria di una mano sapiente.

 

 


 

 

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