Discriminazioni di genere: oltre 500 le richieste di aiuto alla Regione

Istanze pervenute all’ufficio della consigliera regionale di Parità, incardinato presso l’assessorato regionale del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale
30 Maggio 2023
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Mobbing, molestie, discriminazioni, disparità salariali, demansionamento, mancate progressioni di carriera: sono questi i principali casi segnalati all’Ufficio della Consigliera di Parità, che ha fornito assistenza gratuita a centinaia di lavoratrici e lavoratori, anche attraverso servizi di supporto legale e psicologico.

"Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore consapevolezza ed una più forte volontà di vedere riconosciuti i propri diritti“, dichiara Tiziana Putzolu, Consigliera di Parità, "ma c'è ancora tanto lavoro da fare contro le discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro sia nel settore privato che pubblico".

Delle centinaia di richieste pervenute all’Ufficio della Consigliera regionale di parità, incardinato presso l’Assessorato regionale del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, quasi 200 sono stati presi in carico e nella maggior parte dei casi hanno trovato soluzione, in media nell’arco di 12 mesi, attraverso modalità conciliative. A chiedere aiuto sono state prevalentemente le donne, ma non mancano le richieste d’aiuto da parte degli uomini. Nel corso del 2022 dei 26 casi presi in esame, 22 riguardavano donne e 4 uomini.

"Le discriminazioni più frequenti riguardano la tutela della maternità. Purtroppo ancora oggi - spiega Tiziana Putzolu - le neo mamme sono oggetto di discriminazione nel momento in cui devono riprendere la propria attività professionale: mancato reintegro nella posizione antecedente la maternità, difficoltà nella corretta applicazione dei diritti relativi ai congedi e alla mancata attuazione delle politiche per la conciliazione, che rappresentano la sfida per una reale inclusione occupazionale delle donne, troppo spesso costrette a scegliere tra lavoro e famiglia, come dimostrano i dati sempre allarmanti delle dimissioni volontarie per maternità che annualmente ci fornisce la Direzione nazionale del lavoro. Nel 2022 il numero di dimissioni volontarie ammonta a 820, di cui 670 donne e 150 uomini, anche per problemi legati a gravi malattie che colpiscono in particolare le donne."

L'ufficio della Consigliera di Parità, nell’esercizio delle sue funzioni, ha vigilato anche sul rispetto dell’equilibrio di genere negli organismi amministrativi e decisionali, invitando gli amministratori locali della Sardegna al rispetto della parità di genere nella composizione delle Giunte comunali: "Nonostante le norme, - spiega Tiziana Putzolu - anche su questo fronte è stato necessario intervenire più volte per assicurare una corretta designazione nelle nomine politiche, a conferma che il tema della parità di genere ha bisogno di un approccio culturale orientato a cogliere le differenti problematiche, ma fermo nel vigilare e condannare ogni possibile discriminazione di genere sul lavoro, nella vita sociale e politica delle persone. Per questo riteniamo fondamentale promuovere le attività del nostro ufficio, cui possono accedere gratuitamente tutte le cittadine e i cittadini sardi. Ad oggi un servizio ancora poco conosciuto e non sfruttato nel pieno delle sue potenzialità ”. Si ricorda che per informazioni e segnalazioni si può contattare l’ufficio ai numeri di tel . 070 6065656 - 6065545 o tramite email ai seguenti indirizzi: consiglieraparita@regione.sardegna.it

consiglieraparita@pec.regione.sardegna.it.

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