"Bruno è libero". Sinistra Critica Sarda: "Assoluzione duro colpo al maccartismo alla italiana". Mulas dedica lettura pubblica a Bellomonte. La felicità del Minatore rosso
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(IlMinuto) – Cagliari, 22 novembre – Sinistra Critica Sarda esulta per l’assoluzione e la liberazione – dopo 29 mesi di carcerazione preventiva – di Bruno Bellomonte. Secondo il coordinamento sardo dell’organizzazione anticapitalista e anticolonialista la sentenza di ieri è “un duro colpo alla caccia alle streghe anticomunista e anti-indipendentista, vero maccartismo all'italiana, di cui è stato ed è ancora vittima il dirigente di aMpI”. Caccia alle streghe che per Sinistra Critica Sarda prosegue con la riapertura dell’operazione Arcadia e il rinvio a giudizio di 18 militanti indipendentisti di sinistra. ”Questo atto – si legge in una lettera aperta di solidarietà agli indagati - è un'ulteriore dimostrazione che l'azione repressiva in atto in Sardegna è determinata da ragioni di carattere chiaramente politico, cioè dalla volontà di reprimere ogni forma di resistenza al regime coloniale di sfruttamento, di miseria e di occupazione militare”. Anche il portavoce del Comitato lavoratori Pro Bruno Bellomonte, Antonello Tiddia, gioisce per l’assoluzione del dirigente di aMpI, dopo avere organizzato tante iniziative di solidarietà negli ultimi anni. “Dalla prima ora – sottolinea ancora una volta il Minatore rosso - abbiamo detto che l’inchiesta faceva acqua da tutte le parti. Non c’era uno straccio di prova”. La liberazione del dirigente indipendentista sarà festeggiata anche con i versi di Giovanna Mulas. La poetessa dedicherà la lettura pubblica contro la violenza sulle donne in programma per il 25 novembre al Palazzo Regio di Cagliari, alle 18.00, “a Bruno Bellomonte, alla sua famiglia e a tutti quei compagni che [...] hanno sostenuto la causa”. “Il fango nel quale hanno dovuto navigare in questi mesi - precisa Mulas - li ha resi più forti e, se possibile, più uniti”.
Si ringrazia Paola Rizzu per la gentile concessione della foto
Si ringrazia Paola Rizzu per la gentile concessione della foto
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