Sassari dice no al razzismo: domani sit in in piazza d’Italia. Giovani comunisti: “Troppa tolleranza con destra neofascista”
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(IlMinuto) – Cagliari, 5 novembre – Sassari scende in piazza contro il razzismo e la xenofobia. Dopo i fatti di mercoledì sera - alle 19.30 l'aggressione all'immigrato senegalese Mor Ndiaye in piazza Castello da parte di quattro ragazzi sui 20 anni e, un'ora dopo, il pestaggio di due trans aggrediti nella loro abitazione - la città reagisce e organizza un sit in, in programma domani mattina alle 10.00 in piazza d'Italia.
L'iniziativa ha già ricevuto l'adesione di numerose associazioni e partiti. "Sassari - si legge in una nota diffusa dagli organizzatori - è sempre stata ospitale con tutti quanti. I sassaresi non sono mai stati razzisti. Perché allora prendersela con un ragazzo solo per il suo colore di pelle o solo perché è diverso da noi? Perché inseguirlo e riempirlo di botte?". Sul tema sono intervenuti anche i Giovani comunisti sassaresi, che rifiutano la "stupida concezione di 'Sassari città tranquilla'" e puntano il dito sulla destra neofascista che "alimenta l'intolleranza"."Troppo facilmente - si legge in una nota - le organizzazioni di estrema destra si muovono in città: manifesti appesi dappertutto, sedi politiche aperte, manifestazioni in piazza, ricorrenze come le foibe, parole care a sinistra come scuola pubblica e giustizia sociale. Tutto questo è consentito".
L'iniziativa ha già ricevuto l'adesione di numerose associazioni e partiti. "Sassari - si legge in una nota diffusa dagli organizzatori - è sempre stata ospitale con tutti quanti. I sassaresi non sono mai stati razzisti. Perché allora prendersela con un ragazzo solo per il suo colore di pelle o solo perché è diverso da noi? Perché inseguirlo e riempirlo di botte?". Sul tema sono intervenuti anche i Giovani comunisti sassaresi, che rifiutano la "stupida concezione di 'Sassari città tranquilla'" e puntano il dito sulla destra neofascista che "alimenta l'intolleranza"."Troppo facilmente - si legge in una nota - le organizzazioni di estrema destra si muovono in città: manifesti appesi dappertutto, sedi politiche aperte, manifestazioni in piazza, ricorrenze come le foibe, parole care a sinistra come scuola pubblica e giustizia sociale. Tutto questo è consentito".
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