Quando la tessitura incontra l’arte. Le donne della Cooperativa Su Marmuri raccontano quaranta anni di lavoro. Dal telaio al web
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Quinto appuntamento per Formas. Questa settimana la redazione del Minuto fa tappa a Ulassai, nel cuore d'Ogliastra, per una stimolante intervista collettiva alle donne della Cooperativa tessile artigiana Su Marmuri. Da quasi 40 anni protagoniste e custodi di una tradizione che, stagione dopo stagione, non cessa di rinnovarsi.
Quando e come è nata l'idea di unirvi in cooperativa?
Nel 1971 la Cooperativa nacque con lo scopo di trasformare in attività lavorativa un mestiere che si era sempre svolto in famiglia, attività lavorativa che potesse portare un tornaconto economico e contemporaneamente potesse tramandare un mestiere che rischiava di andare perduto.
Come avete appreso il mestiere?
Alcune di noi l’hanno appreso in famiglia dalle proprie madri, altre, le più giovani, attraverso dei corsi di formazione professionale.
Quali tecniche usate per le vostre tessiture?
Utilizziamo quasi esclusivamente la tecnica cosiddetta a “pibionis“.
I materiali sono quelli voluti dalla tradizione?
Assolutamente sì. In particolar modo utilizziamo la lana di pecora sarda per i tappeti e il lino per la teleria.
Li colorate voi?
No, utilizziamo materiali già colorati pronti anche se diamo molto spazio alla produzione di manufatti nei colori naturali; lana bianca o nera naturale (moretto) e lino grezzo.
Perché?
Perché i colori naturali rispecchiano la tradizione, erano e sono sempre disponibili, non hanno subito trattamenti chimici e rispecchiano fino in fondo l’autenticità e la naturalezza del popolo sardo.
Quanto c'è d'innovazione nelle vostre creazioni? E quanto di rispetto della tradizione?
Il rispetto della tradizione è per noi fondamentale e si rispecchia nella tecnica di tessitura, nei materiali utilizzati e nei motivi decorativi, che sono quelli classici e originali dell’iconografia sarda. L’innovazione è per noi altrettanto importante, ma sempre nel rispetto della tradizione e cioè, pur con materiali e tecniche utilizzati da sempre, abbiamo introdotto disegni innovativi che nascono dalla collaborazione con artisti locali e in particolare con Maria Lai. Sono stati inoltre introdotti dei telai che permettono sempre una lavorazione manuale, ma che allo stesso tempo ci danno la possibilità di fare meno fatica fisica.
La vostra produzione comprende tende, tappeti, cuscini, copri cassapanche e bomboniere. Quali prodotti sono maggiormente richiesti dal mercato locale? Quali, invece, attirano di più l'attenzione del turista e del mercato italiano e internazionale?
A questo riguardo non ci sono grandi differenze fra mercato locale e turisti o acquirenti della penisola. In generale i manufatti più apprezzati sono i tappeti, le tovaglie e i cuscini.
Presentate la Cooperativa con un sito online. E' Internet un mezzo efficace per promuovere le vostre produzioni? Aiuta a superare l'isolamento geografico?
Il sito internet è importantissimo, ti dà la possibilità di essere in ogni momento in qualsiasi parte del mondo. Le donne sarde sono bravissime e vogliamo farlo sapere a tutto il mondo!
La cooperativa Su Marmuri e Maria Lai: ci raccontate quest'incontro? Come è nata l'idea di collaborare e dar vita a una linea tessile che ha preso ispirazione dall'artista vostra compaesana?
E’difficile dire tutto con poche parole. Maria Lai e la Cooperativa si conoscono praticamente da sempre. Lei è sempre stata affascinata da tutto il mondo dei telai, fili, tessuti, colori ecc.. Nel 1981 inizia una collaborazione più stretta, che si materializza con l’ideazione di un tappeto, quello delle Capre, appositamente pensato per la nostra Cooperativa nell’ambito di una grossa manifestazione artistica ( “Legarsi alla montagna” ) realizzata da Maria Lai proprio in quell’anno. Per questo tappeto abbiamo tuttora l’esclusiva e il marchio depositato. Negli anni successivi sono nati altri due disegni. I Mufloni, anch’esso creato specificamente pensando alla realizzazione di un nostro tappeto e i Cinghiali, che invece nacque in occasione dell'omaggio che alcuni dei principali artisti sardi fecero a Nivola in occasione del decennale della sua morte, con la pubblicazione di un libro dal titolo “Un omaggio a Nivola, un tappeto per Nivola“. Occasione in cui ciascun artista ha realizzato un disegno che si potesse adattare alla trasformazione in tappeto. Il disegno di Maria Lai fu appunto quello dei Cinghiali, che successivamente è stato trasformato da noi in un vero tappeto. Non solo, Maria Lai utilizza spesso dei nostri manufatti, piccoli o grandi pezzi di tessuto, all’interno delle sue opere d’arte.
Avete inoltre dato vita a una linea cui ha collaborato la designer di Rieti Susanna Cati. Si tratta di un progetto fortemente innovativo. Perché proprio questa designer?
Susanna Cati è una designer molto interessante, abbiamo realizzato per lei alcuni tappeti con disegni suoi, ma questi tappeti non sono poi entrati nella nostra produzione consolidata.
Da più di tre decenni le donne della Cooperativa Su Marmuri si dedicano con passione al lavoro al telaio. Le nuove generazioni condividono questo interesse e attaccamento?
Non tantissimo, è un mestiere che richiede una grande passione, tanta pazienza, fatica, amore per la nostra terra e per la nostra storia. Non bisogna generalizzare, però spesso i giovani non sono in grado di apprezzare l’insieme di queste cose.
galleria fotografica
scheda tecnica
Quando e come è nata l'idea di unirvi in cooperativa?
Nel 1971 la Cooperativa nacque con lo scopo di trasformare in attività lavorativa un mestiere che si era sempre svolto in famiglia, attività lavorativa che potesse portare un tornaconto economico e contemporaneamente potesse tramandare un mestiere che rischiava di andare perduto.
Come avete appreso il mestiere?
Alcune di noi l’hanno appreso in famiglia dalle proprie madri, altre, le più giovani, attraverso dei corsi di formazione professionale.
Quali tecniche usate per le vostre tessiture?
Utilizziamo quasi esclusivamente la tecnica cosiddetta a “pibionis“.
I materiali sono quelli voluti dalla tradizione?
Assolutamente sì. In particolar modo utilizziamo la lana di pecora sarda per i tappeti e il lino per la teleria.
Li colorate voi?
No, utilizziamo materiali già colorati pronti anche se diamo molto spazio alla produzione di manufatti nei colori naturali; lana bianca o nera naturale (moretto) e lino grezzo.
Perché?
Perché i colori naturali rispecchiano la tradizione, erano e sono sempre disponibili, non hanno subito trattamenti chimici e rispecchiano fino in fondo l’autenticità e la naturalezza del popolo sardo.
Quanto c'è d'innovazione nelle vostre creazioni? E quanto di rispetto della tradizione?
Il rispetto della tradizione è per noi fondamentale e si rispecchia nella tecnica di tessitura, nei materiali utilizzati e nei motivi decorativi, che sono quelli classici e originali dell’iconografia sarda. L’innovazione è per noi altrettanto importante, ma sempre nel rispetto della tradizione e cioè, pur con materiali e tecniche utilizzati da sempre, abbiamo introdotto disegni innovativi che nascono dalla collaborazione con artisti locali e in particolare con Maria Lai. Sono stati inoltre introdotti dei telai che permettono sempre una lavorazione manuale, ma che allo stesso tempo ci danno la possibilità di fare meno fatica fisica.
La vostra produzione comprende tende, tappeti, cuscini, copri cassapanche e bomboniere. Quali prodotti sono maggiormente richiesti dal mercato locale? Quali, invece, attirano di più l'attenzione del turista e del mercato italiano e internazionale?
A questo riguardo non ci sono grandi differenze fra mercato locale e turisti o acquirenti della penisola. In generale i manufatti più apprezzati sono i tappeti, le tovaglie e i cuscini.
Presentate la Cooperativa con un sito online. E' Internet un mezzo efficace per promuovere le vostre produzioni? Aiuta a superare l'isolamento geografico?
Il sito internet è importantissimo, ti dà la possibilità di essere in ogni momento in qualsiasi parte del mondo. Le donne sarde sono bravissime e vogliamo farlo sapere a tutto il mondo!
La cooperativa Su Marmuri e Maria Lai: ci raccontate quest'incontro? Come è nata l'idea di collaborare e dar vita a una linea tessile che ha preso ispirazione dall'artista vostra compaesana?
E’difficile dire tutto con poche parole. Maria Lai e la Cooperativa si conoscono praticamente da sempre. Lei è sempre stata affascinata da tutto il mondo dei telai, fili, tessuti, colori ecc.. Nel 1981 inizia una collaborazione più stretta, che si materializza con l’ideazione di un tappeto, quello delle Capre, appositamente pensato per la nostra Cooperativa nell’ambito di una grossa manifestazione artistica ( “Legarsi alla montagna” ) realizzata da Maria Lai proprio in quell’anno. Per questo tappeto abbiamo tuttora l’esclusiva e il marchio depositato. Negli anni successivi sono nati altri due disegni. I Mufloni, anch’esso creato specificamente pensando alla realizzazione di un nostro tappeto e i Cinghiali, che invece nacque in occasione dell'omaggio che alcuni dei principali artisti sardi fecero a Nivola in occasione del decennale della sua morte, con la pubblicazione di un libro dal titolo “Un omaggio a Nivola, un tappeto per Nivola“. Occasione in cui ciascun artista ha realizzato un disegno che si potesse adattare alla trasformazione in tappeto. Il disegno di Maria Lai fu appunto quello dei Cinghiali, che successivamente è stato trasformato da noi in un vero tappeto. Non solo, Maria Lai utilizza spesso dei nostri manufatti, piccoli o grandi pezzi di tessuto, all’interno delle sue opere d’arte.
Avete inoltre dato vita a una linea cui ha collaborato la designer di Rieti Susanna Cati. Si tratta di un progetto fortemente innovativo. Perché proprio questa designer?
Susanna Cati è una designer molto interessante, abbiamo realizzato per lei alcuni tappeti con disegni suoi, ma questi tappeti non sono poi entrati nella nostra produzione consolidata.
Da più di tre decenni le donne della Cooperativa Su Marmuri si dedicano con passione al lavoro al telaio. Le nuove generazioni condividono questo interesse e attaccamento?
Non tantissimo, è un mestiere che richiede una grande passione, tanta pazienza, fatica, amore per la nostra terra e per la nostra storia. Non bisogna generalizzare, però spesso i giovani non sono in grado di apprezzare l’insieme di queste cose.
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Formas est unu progetu fattu cun sa participatzioni de sa Regioni Autónoma de sa Sardigna – L.R. 26/97 asuba de sa língua e cultura sarda.
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