Documento. Mobilitazione pastori Mps: lettera aperta di Adriano Salis (Idv) all'assessore Andrea Prato
Egregio Assessore,
ho partecipato venerdì scorso, fino alla sua conclusione, alla manifestazione organizzata dal Movimento Pastori Sardi. Ero l’unico consigliere regionale presente e, con alcuni sindaci dei comuni più interessati dalla crisi del comparto, gli unici rappresentanti della politica e delle istituzioni sarde.
Le posso assicurare che se Lei avesse partecipato alla manifestazione e avesse avuto, come me, l’opportunità di ascoltare decine di storie di straordinaria disperazione dalla viva voce dei pastori e delle loro mogli, non avrebbe espresso le considerazioni riportate nella sua lettera di commento alla manifestazione. Inutile dirLe che non la condivido ma oggi non mi interessa assolutamente innescare ulteriori polemiche su di essa. I pastori non ne hanno bisogno.
Essi hanno urlato la loro ansia per il futuro e la disperazione per il presente.
Hanno chiesto provvedimenti concreti e immediati che possano quantomeno alleviare la drammaticità della loro attuale condizione e hanno detto, con grande forza e dignità, che la pastorizia in Sardegna non può morire.
Nel contempo hanno assunto un ruolo di grande intelligenza e responsabilità dirigente con la proposta, alla politica e alle istituzioni, di una concreta e precisa piattaforma rivendicativa che si pone l’obiettivo di contenere il rischio di tracollo totale del comparto zootecnico sardo.
La Giunta ed il Consiglio regionale non possono più far finta di niente o parlar d’altro. Non possono più pulirsi la coscienza cercando i responsabili tra gli attori in scena nelle scorse legislature.
Ora bisogna fare concretamente i conti con i 12 punti rivendicati dalla piattaforma presentata dal Movimento Pastori Sardi. Dobbiamo dimostrare che non è vero che “La politica ha dimenticato gli ovili”, come continua a ripetere con efficace sintesi il leader del Movimento, Felice Floris.
Lei mi è testimone che non è la prima volta che Le sottoponiamo l’esigenza di un “cambio di passo” nelle politiche agropastorali della Regione. Già dall’inizio della legislatura, in tempi non sospetti, presentammo in Consiglio regionale una mozione dal titolo significativo: “Sulla necessità di adottare misure straordinarie per il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo”.
La mozione, purtroppo, venne respinta dalla Giunta e dalla maggioranza.
Così come venne respinto il successivo O.d.G del 24 Febbraio 2010 che, tra le altre cose, impegnava la Giunta regionale a convocare la Conferenza Agro-pastorale regionale che consentisse la partecipazione di tutti gli operatori per dare risposta alla crisi e individuare i punti fondamentali su cui incardinare una nuova e moderna legge di sostegno all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca.
Ciò nonostante continuammo a manifestare la nostra disponibilità alla più ampia collaborazione con quanti vogliano rendere più veloce ed efficace l’azione della Regione nel comparto.
Nel confermarLe questa volontà La invito a voler trasferire in atti di governo i 12 punti della piattaforma programmatica del Movimento.
Nel contempo Le anticipo il nostro sostegno a qualsivoglia procedura burocratica d’emergenza che Lei volesse attivare per eliminare il ritardo di anni con cui pastori e agricoltori ottengono il pagamento dei fondi stanziati per il settore (Sviluppo rurale, Benessere animale, ecc).
Le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di operatori del comparto e delle loro famiglie, arrivati ormai sull'orlo della disperazione più cocente, non consentono più alibi e dilazioni.
ho partecipato venerdì scorso, fino alla sua conclusione, alla manifestazione organizzata dal Movimento Pastori Sardi. Ero l’unico consigliere regionale presente e, con alcuni sindaci dei comuni più interessati dalla crisi del comparto, gli unici rappresentanti della politica e delle istituzioni sarde.
Le posso assicurare che se Lei avesse partecipato alla manifestazione e avesse avuto, come me, l’opportunità di ascoltare decine di storie di straordinaria disperazione dalla viva voce dei pastori e delle loro mogli, non avrebbe espresso le considerazioni riportate nella sua lettera di commento alla manifestazione. Inutile dirLe che non la condivido ma oggi non mi interessa assolutamente innescare ulteriori polemiche su di essa. I pastori non ne hanno bisogno.
Essi hanno urlato la loro ansia per il futuro e la disperazione per il presente.
Hanno chiesto provvedimenti concreti e immediati che possano quantomeno alleviare la drammaticità della loro attuale condizione e hanno detto, con grande forza e dignità, che la pastorizia in Sardegna non può morire.
Nel contempo hanno assunto un ruolo di grande intelligenza e responsabilità dirigente con la proposta, alla politica e alle istituzioni, di una concreta e precisa piattaforma rivendicativa che si pone l’obiettivo di contenere il rischio di tracollo totale del comparto zootecnico sardo.
La Giunta ed il Consiglio regionale non possono più far finta di niente o parlar d’altro. Non possono più pulirsi la coscienza cercando i responsabili tra gli attori in scena nelle scorse legislature.
Ora bisogna fare concretamente i conti con i 12 punti rivendicati dalla piattaforma presentata dal Movimento Pastori Sardi. Dobbiamo dimostrare che non è vero che “La politica ha dimenticato gli ovili”, come continua a ripetere con efficace sintesi il leader del Movimento, Felice Floris.
Lei mi è testimone che non è la prima volta che Le sottoponiamo l’esigenza di un “cambio di passo” nelle politiche agropastorali della Regione. Già dall’inizio della legislatura, in tempi non sospetti, presentammo in Consiglio regionale una mozione dal titolo significativo: “Sulla necessità di adottare misure straordinarie per il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo”.
La mozione, purtroppo, venne respinta dalla Giunta e dalla maggioranza.
Così come venne respinto il successivo O.d.G del 24 Febbraio 2010 che, tra le altre cose, impegnava la Giunta regionale a convocare la Conferenza Agro-pastorale regionale che consentisse la partecipazione di tutti gli operatori per dare risposta alla crisi e individuare i punti fondamentali su cui incardinare una nuova e moderna legge di sostegno all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca.
Ciò nonostante continuammo a manifestare la nostra disponibilità alla più ampia collaborazione con quanti vogliano rendere più veloce ed efficace l’azione della Regione nel comparto.
Nel confermarLe questa volontà La invito a voler trasferire in atti di governo i 12 punti della piattaforma programmatica del Movimento.
Nel contempo Le anticipo il nostro sostegno a qualsivoglia procedura burocratica d’emergenza che Lei volesse attivare per eliminare il ritardo di anni con cui pastori e agricoltori ottengono il pagamento dei fondi stanziati per il settore (Sviluppo rurale, Benessere animale, ecc).
Le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di operatori del comparto e delle loro famiglie, arrivati ormai sull'orlo della disperazione più cocente, non consentono più alibi e dilazioni.
Il Capogruppo
Adriano Salis
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