Palomba (Idv): "Non vogliamo condannati nelle istituzioni elettive. La decisione di non sostenere Milia è tutta sarda"
(IlMinuto) – Cagliari, 11 maggio - "Italia dei Valori è stata coerente. Nessuno può farci una colpa di quello che la gente sa di essere un merito". Con queste parole il candidato alla presidenza della Provincia di Cagliari dell'Idv, Federico Palomba, commenta le affermazioni fatte ieri da Graziano Milia nella prima uscita pubblica della coalizione di centrosinistra.
"Milia - afferma Palomba - ha voluto iniziare la sua campagna elettorale nel segno dello scontro. Non col centrodestra, ma con Italia dei Valori, accusata persino di scarsa autonomia decisionale dai vertici nazionali. Non è stato un buon inizio: ma non accetteremo mai provocazioni e non la butteremo né in rissa né in insulto".
La scelta di non sostenere Milia - ricorda l'ex presidente della Regione - "a causa del suo 'fardello giudiziario', fu rappresentata alla stampa sarda a poche ore dalla notizia della sua condanna, prima dal capogruppo Adriano Salis e quindi da me".
"La decisione - conclude Palomba - è stata tutta sarda. Di Pietro l’ha solo condivisa e sostenuta perché coerente col nostro rigoroso codice etico. Abbiamo ripetutamente chiesto al Pd di indicare un candidato condiviso. E' noto che non vogliamo condannati nel nostro partito, né in nessuna delle istituzioni elettive".
"Milia - afferma Palomba - ha voluto iniziare la sua campagna elettorale nel segno dello scontro. Non col centrodestra, ma con Italia dei Valori, accusata persino di scarsa autonomia decisionale dai vertici nazionali. Non è stato un buon inizio: ma non accetteremo mai provocazioni e non la butteremo né in rissa né in insulto".
La scelta di non sostenere Milia - ricorda l'ex presidente della Regione - "a causa del suo 'fardello giudiziario', fu rappresentata alla stampa sarda a poche ore dalla notizia della sua condanna, prima dal capogruppo Adriano Salis e quindi da me".
"La decisione - conclude Palomba - è stata tutta sarda. Di Pietro l’ha solo condivisa e sostenuta perché coerente col nostro rigoroso codice etico. Abbiamo ripetutamente chiesto al Pd di indicare un candidato condiviso. E' noto che non vogliamo condannati nel nostro partito, né in nessuna delle istituzioni elettive".
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