Cagliari. In 200 di fronte al Tribunale per dire no al decreto "ad listas", in "difesa della Costituzione"
(IlMinuto) – Cagliari, 8 marzo - "Se non pago le tasse fate un decreto anche per me?". E' quanto chiedeva un cartello appeso al collo di uno dei circa 200 manifestanti che sabato sera hanno dimostrato di fronte al Tribunale di Cagliari "in difesa della Costituzione e della legalità", per dire no alla firma di mezzanotte con cui il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato il via libera al decreto legge approvato venerdì sera dal Goveno per consentire la riammissione delle liste del Pdl in Lazio e in Lombardia. Di fronte al Tribunale - grazie ad una catena di sms, email e post su Facebook - si sono ritrovati centinaia di militanti politici e di cittadini indignati: tante bandiere dei Comunisti italiani e del Prc, un folto gruppo di militanti dei Rossomori provenienti dall'appena conclusa assemblea costitutente al THotel, attivisti dell'Idv, del Popolo Viola, del movimento delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, di Sinistra Critica e dei Radicali. Era presente anche qualche militante del Pd critico col Presidente, in qualche cartello ribatezzato come "Ponzio Pelato".
Storie diverse, percorsi politici a volta molto distanti ma accomunati dall'indignazione per il decreto "ad listas" che - secondo i partecipanti - fa carta straccia della Costituzione, della Legge fondamentale della Repubblica.
In effetti un rapido esame della normativa non sembra lasciare spazio a dubbi. L'articolo 15 della legge 400 del 1988 recita che "il Governo non può, mediante decreto legge: (...) provvedere nelle materie indicate nell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione". L'articolo stabilisce infatti: "La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale".
Storie diverse, percorsi politici a volta molto distanti ma accomunati dall'indignazione per il decreto "ad listas" che - secondo i partecipanti - fa carta straccia della Costituzione, della Legge fondamentale della Repubblica.
In effetti un rapido esame della normativa non sembra lasciare spazio a dubbi. L'articolo 15 della legge 400 del 1988 recita che "il Governo non può, mediante decreto legge: (...) provvedere nelle materie indicate nell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione". L'articolo stabilisce infatti: "La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale".
(Si ringrazia Alessandro Cuccu per le foto)
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